Da Bottura che scrive a Conte: "I ristoranti stanno morendo, salviamoli” a Nalon che continua la formazione e sostiene i ristoranti incitandoli a non mollare.
Bottura: "I ristoranti sono ambasciatori dell'agricoltura, sono il motore del turismo gastronomico, sono i protagonisti di una rivoluzione umanistica che coinvolge il sociale. Ma con le misure contenute nell'ultimo Dpcm approvato dal presidente del consiglio Conte, tanti ristoranti sono destinati a sparire. E così sparirà un pezzo fondamentale della cultura del Paese. Così scrive Massimo Bottura, il più famoso e premiato chef italiano, in una lettera aperta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte”.
Lo chef Gregori Nalon, Cooking Strategist ci va giù pesante e afferma in una nota inviata alla nostra redazione - dopo aver girato in questi mesi per l'Italia, dove c'è la voglia di ripartire, costruire e investire siamo appesi al nulla, siamo in mano a chi ha stipendi fissi, garantiti, comunque vada, stiamo diventando una miscela mondiale di cibo. Ci vogliono globalizzare, distruggere i piccoli per aver il controllo sui grandi.
L'economia della ristorazione è il cuore del nostro paese e voi ci state iniettando il virus, per soffocarci e bloccarci.
Con queste mie considerazioni vorrei trasmettere un messaggio di risveglio e di consapevolezza. Mai avuto fatturati così devastanti, la nostra bella Italia invidiata nel mondo per storia, cultura, cibo, e creatività sta diventando parte del consumismo globale, parte di un sistema che fa bene solo a chi non ha nulla da perdere.
A voi politici, gestori dei soldi e sacrifici altrui ma aimè non imprenditori qualche consiglio per non umiliarci fino alla fine.
Chiedo che siano valutate alcune mie idee: la liberazione degli orari di lavoro per tutte quelle strutture (ristoranti, alberghi, bar, ecc.) che sono in regola e rispettino le leggi in vigore. Chi non rispetta, verrà chiuso per 1 mese; a partire da subito venga fatta una riduzione delle tasse per la ristorazione al 15% una tantum fissa; che le tasse maturate nel 2020 e quelle che matureranno nel 2021 siano lasciate alle aziende per reinvestire nell'azienda stessa (dipendenti ecc.); che tutte le aziende che utilizzano prodotti alimentari italiani abbiano una tassazione del 5-10% al massimo per rilanciare l'economia agricola, il mondo del pesce e l'artigianato alimentare; che i paesi stranieri che vogliono cibo italiano abbiano forti agevolazioni fiscali in bonus da spendere in Italia in viaggi, soggiorni, ristoranti ecc. nei prossimi anni.
Queste potrebbero essere davvero alcune cose importantissime per non vederci crollare, sparire come si è fatto nella prima fase – continua Nalon -. Ci avete poi dato un po’ di speranza solo perché le elezioni richiedevano cene, conferenze, ecc.
Ora ci richiudete, per aprire a Natale? Ovvio. Dovete passare le feste in allegria, tanto poi con questa assurdità richiuderete dal 6 gennaio “assurdo”. Mi appello a Conte, ai ministri, ai Governatori italiani delle regioni e a tutti coloro che vogliano avere un confronto con chi è sul campo da anni, di che si occupa di formazione e conosce tutte le dinamiche aziendali della ristorazione – conclude Nalon.