L’importanza della prima colazione

La redazione • 26 giugno 2020

Tutto ciò che dovresti sapere

La colazione è un pasto spesso sottovalutato in confronto al pranzo o alla cena. Per iniziare la giornata con grinta e anche con il giusto apporto energetico, invece, la prima colazione è un pasto fondamentale: ogni dieta sana prevede al suo interno un primo piatto della mattina, in grado di dare al tuo fisico le energie per iniziare la giornata con il piede giusto.
Quante volte ce lo siamo sentiti dire non solo da genitori e nonne, ma anche da medici e nutrizionisti? In effetti, a livello scientifico le dimostrazioni dell’importanza di questo primo pasto della giornata non mancano e la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) raccomanda di assumere con il primo pasto del mattino circa 1/5 delle calorie totali giornaliere che dovrebbero essere così distribuite: colazione: 15-20%; pranzo: 40%; cena: 30% e spuntini (mattino e pomeriggio): 10-15%.
La colazione è  un pasto fondamentale per una sana alimentazione perché consente una corretta distribuzione dell’apporto calorico nell’arco della giornata. Ma ci sono anche altri motivi.

Molti studi scientifici hanno dimostrato che riduce il rischio di obesità e malattie cardiovascolari. 
Anche il sistema digestivo è più sano: prendere solo un caffè può farti correre il rischio di infiammare e irritare il tratto digerente.
È stato evidenziato che questo pasto aumenta di molto il livello delle prestazioni fisiche e intellettuali degli adulti e dei bambini a scuola.
Qual è il menù ideale?
La colazione deve essere ricca di carboidrati complessi ma anche semplici in certa misura. Inoltre, deve essere completa, cioè deve contenere, oltre ai carboidrati, anche proteine, sali minerali, grassi e fibre.

1° esempio: 1 tazza di latte senza zucchero macchiato con caffè, tre fette biscottate con un velo di miele o marmellata, un’arancia o spremuta.
2° esempio: 1 yogurt bianco con cereali di fibre, due kiwi.
3° esempio: Latte con biscotti.
In tutti e tre gli esempi, la presenza del latte o di suoi derivati fornisce le proteine e consente di modulare il senso di sazietà e l’indice glicemico del pasto. Mentre i cereali e la frutta ti forniscono il giusto apporto di zuccheri, carboidrati e fibre.

Colazione salata: attenzione alle proteine di origine animale
Il nutrizionista consiglia di non introdurre troppe proteine di origine animale nel corso della giornata, se già queste sono presenti nella tua colazione salata.

“Uovo, omelette, bacon, pancetta o prosciutto non fanno parte della nostra tradizione, ma possono far parte, a piccole dosi, di una colazione più allargata”.

Infatti, l’importante è considerare mangi nell’arco della giornata. Se sai che ti concederai un pasto più completo, comprendente anche questi alimenti, allora devi essere più cauto nell’utilizzo di proteine di origine animale nel corso della giornata.


Autore: Maria Giovanna Labruna 20 dicembre 2025
Buona la prima, grande successo anche nella seconda giornata. Sol and the City Sud sta registrando un’elevata affluenza di pubblico all’area fieristica di Catanzaro, confermandosi già come uno degli eventi enogastronomici più rilevanti del Sud Italia. La manifestazione, in programma il 19 e 20 dicembre, è entrata oggi nel vivo, dopo l’inaugurazione ufficiale di ieri che ha visto Manuela Arcuri tagliare il nastro, dando il via alla prima edizione calabrese dell’evento dedicato all’olio extravergine d’oliva. Promosso dalla Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura, in sinergia con Veronafiere e con il supporto organizzativo di Arsac, Sol and the City Sud rappresenta la declinazione meridionale di SOL Expo, la prestigiosa rassegna internazionale dedicata all’olio EVO che si svolge a Verona. Un format che rafforza il percorso avviato con Vinitaly and the City e con il Merano Wine Festival a Cirò, puntando sulla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari del territorio. Nella seconda giornata, in contemporanea con altri grandi appuntamenti fieristici di settore come il SIGEP, Catanzaro si conferma polo attrattivo per pubblico, operatori e appassionati. Sono circa cento le aziende presenti, provenienti non solo dalla Calabria ma anche da Campania e Basilicata, a testimonianza di una manifestazione che guarda al Mezzogiorno come sistema produttivo integrato e competitivo. Il programma, fitto e articolato, alterna momenti di approfondimento tecnico e culturale a degustazioni guidate, focus su benessere e cosmesi, attività dedicate alle famiglie e show cooking di alto livello, capaci di coinvolgere un pubblico trasversale e numeroso. L’evento sta generando anche un significativo indotto turistico, con presenze arrivate da diverse aree della regione e da fuori Calabria. A impreziosire la manifestazione, una lunga lista di ospiti di rilievo del mondo della cucina, della comunicazione e dello spettacolo: dal maestro Luciano Sorbillo a Fabio Campoli, Andrea Mainardi, Federico Fusca, Francesco Aquila, Peppone Calabrese, Andrea Micale e Michele Monopoli, fino a Bianca Luna Santoro, Gioacchino Bonsignore e Francesca Gambacorta. Presenze che contribuiscono a rafforzare la visibilità nazionale dell’evento e a raccontare l’olio come prodotto identitario, contemporaneo e strategico. Sol and the City Sud si conferma così non solo una fiera, ma una piattaforma di promozione territoriale e culturale, capace di unire tradizione e innovazione e di posizionare la Calabria al centro del racconto dell’olio extravergine d’oliva di qualità.
Autore: Nicoletta Montesano 19 dicembre 2025
L’immagine è iconica: una tavola delle feste, flute di Champagne e un piatto di ostriche crude per inaugurare la cena di Natale o di Capodanno. Un rituale che evoca lusso, freschezza e raffinatezza. Tuttavia, dal punto di vista della sicurezza alimentare, non è mai una scelta priva di rischi, soprattutto nei mesi invernali. Un errore molto comune è confondere la freschezza con la sicurezza. Essere in un ristorante stellato, acquistare in una pescheria rinomata o pagare un prezzo elevato non garantisce l’assenza di virus. La contaminazione da norovirus, il principale responsabile di gastroenteriti legate al consumo di molluschi crudi, non dipende dalla qualità del locale né dalla competenza dello chef. Le ostriche, come tutti i molluschi bivalvi, sono organismi filtratori: concentrano nel loro organismo tutto ciò che è presente nell’acqua in cui vivono. Se l’area di raccolta è contaminata, il prodotto arriva ugualmente contaminato, sia nel ristorante di lusso sia nel banco refrigerato del supermercato o nella boutique gourmet. Perché il rischio aumenta proprio durante le feste? • Il norovirus è più diffuso nei mesi freddi, proprio tra novembre e marzo • Le ostriche spesso non vengono cotte, eliminando l’unico trattamento realmente efficace contro i virus • I controlli sanitari riducono il rischio batterico, ma non eliminano completamente quello virale • Bastano pochissime particelle virali per causare l’infezione Il risultato? Un alimento apparentemente “nobile” può trasformare una cena memorabile in giorni di nausea, vomito, diarrea e febbre, soprattutto in soggetti fragili come anziani, bambini e persone immunodepresse. Consigli pratici per consumare pesce crudo in sicurezza Se non vuoi rinunciare al crudo durante le feste, segui queste regole fondamentali: 1. Preferisci il pesce abbattuto Il pesce destinato al consumo crudo deve essere abbattuto a -20 °C per almeno 24 ore (obbligatorio per legge). Attenzione: l’abbattimento elimina i parassiti (come Anisakis), ma non i virus. 2. Evita i molluschi crudi Ostriche, cozze, vongole e fasolari sono gli alimenti a maggior rischio virale. Se li ami, consumali ben cotti: la cottura è l’unico metodo davvero efficace. 3. Non fidarti solo dell’aspetto Un’ostrica viva, profumata e appena aperta può comunque essere contaminata. Il virus è invisibile, inodore e insapore. 4. Fai attenzione a casa Se prepari crudi in casa: • Usa utensili separati • Lava accuratamente le mani • Mantieni la catena del freddo • Consuma subito il prodotto 5. Valuta chi hai a tavola Se ci sono anziani, bambini, donne in gravidanza o persone con difese immunitarie ridotte, il pesce crudo è sconsigliato. In conclusione Le ostriche crude restano un simbolo di festa e mondanità, ma non sono mai una scelta completamente sicura, soprattutto a Natale e Capodanno. La vera eleganza oggi è la consapevolezza: conoscere i rischi, fare scelte informate e proteggere la salute propria e degli ospiti.
Autore: La Redazione 19 dicembre 2025
La cucina italiana, riconosciuta oggi come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, rappresenta molto più di una semplice arte culinaria: è un linguaggio universale che unisce storia, territorio e cultura del saper fare. Ogni piatto racconta storie antiche, trasmette valori e mantiene viva l’identità di un Paese che sa trasformare ingredienti semplici in esperienze uniche. In questo contesto, Pasta Valdoro emerge come un autentico ambasciatore della qualità italiana. La sua linguina, frutto di una lavorazione artigianale attenta e rispettosa della materia prima, offre una consistenza perfetta e una tenuta impeccabile in cottura, caratteristiche fondamentali per esaltare ogni condimento senza mai comprometterne il gusto. La bontà di Pasta Valdoro non risiede solo nel sapore, ma nella capacità di coniugare tradizione e contemporaneità, rendendo ogni piatto un omaggio alla cultura gastronomica italiana. Chef e appassionati la scelgono non solo per la qualità tecnica, ma per la sua capacità di raccontare, in ogni forchettata, la storia e l’eccellenza del nostro Paese. In questo scenario, la cucina italiana patrimonio UNESCO non è soltanto memoria: è innovazione che rispetta le radici. La sua valorizzazione passa attraverso eccellenze come Pasta Valdoro, capaci di interpretare il presente senza tradire l’autenticità delle tradizioni. È questo equilibrio tra passato e futuro che rende la gastronomia italiana un vero tesoro culturale, da preservare e rinnovare ogni giorno, anche nel piatto. Ricetta di Chef Pamela Liccardo
Autore: Dott.ssa Roberta Leone 19 dicembre 2025
Le festività natalizie sono, per tradizione, un periodo di convivialità e abbondanza. Pranzi lunghi, dolci tipici, brindisi ripetuti: concedersi qualche eccesso è del tutto normale. Una delle preoccupazioni più frequenti tra le persone che hanno intrapreso un percorso nutrizionale, soprattutto dopo aver perso diversi chili, è quella di riprendere peso e vanificare i sacrifici fatti. È importante chiarire fin da subito un concetto fondamentale: gli sgarri di Natale non vanno puniti, ma riequilibrati. È un messaggio che ripeto spesso anche nel mio studio, invitando i pazienti a vivere le feste con serenità, senza sensi di colpa. Il nostro organismo, infatti, possiede meccanismi di autoregolazione molto efficienti e, soprattutto, il peso perso non può essere ripreso in pochi giorni. Per questo motivo non serve allarmarsi, ma adottare alcuni semplici accorgimenti per favorire il ritorno all’equilibrio. Il primo passo è una corretta idratazione. L’eccesso di sale, zuccheri e alcol tipico delle festività favorisce la ritenzione idrica e appesantisce il lavoro di fegato e reni. Bere acqua in modo regolare, affiancata da tisane digestive o drenanti e brodi leggeri, aiuta l’organismo a eliminare le scorie accumulate e a ritrovare una sensazione di leggerezza. In alcuni casi può essere utile anche il supporto di un drenante, sempre valutato con criterio. Nei giorni successivi alle feste è consigliabile semplificare l’alimentazione, eliminando i cibi ultra-processati. Verdure crude e cotte, proteine magre, cereali integrali in quantità moderate e grassi di buona qualità, come l’olio extravergine d’oliva, rappresentano una base equilibrata. L’obiettivo non è togliere, ma alleggerire, restituendo al sistema digestivo tempi e spazi fisiologici. Un altro aspetto spesso trascurato riguarda l’equilibrio intestinale. Gonfiore addominale, alvo irregolare e senso di affaticamento sono disturbi frequenti dopo periodi di alimentazione disordinata. Ripristinare una corretta funzionalità intestinale, attraverso l’introduzione di fibre e alimenti fermentati, è fondamentale per sostenere il metabolismo e migliorare la digestione. Anche il movimento gioca un ruolo chiave, ma va interpretato correttamente. L’attività fisica non deve essere vissuta come una punizione per “smaltire” ciò che si è mangiato. Camminate quotidiane, attività dolce e una graduale ripresa dell’esercizio aiutano a stimolare la circolazione, migliorare la sensibilità insulinica e favorire il benessere generale. Infine, è importante ridimensionare il ruolo della bilancia. Nei giorni successivi al Natale, l’aumento di peso è spesso legato a ritenzione idrica e infiammazione, più che a un reale incremento della massa grassa. Parametri come energia, qualità del sonno e sensazione di leggerezza sono indicatori molto più affidabili dello stato di salute. In conclusione, il periodo post-festivo non richiede soluzioni drastiche, ma un ritorno graduale alla normalità. Un’alimentazione equilibrata e consapevole non è quella priva di eccezioni, ma quella capace di adattarsi ai diversi momenti della vita, senza sensi di colpa e senza estremismi. Buone feste .
Autore: Sabrina Altamura 16 dicembre 2025
In Puglia il Natale è un intreccio di storia, cultura e identità: sagre, mercatini, fiere e mostre animano borghi e città, trasformandoli in luoghi di incontro, di luce e di memoria condivisa. Ogni paese pugliese custodisce tradizioni uniche, dolci tipici, profumi inconfondibili, giochi di luci e colori che raccontano un territorio ricco di valori e di bellezza. A dominare il periodo natalizio sono tonalità simboliche e senza tempo: il rosso, il verde, l’oro e il bianco, veri protagonisti di questa stagione magica. Proprio ispirandomi alla volontà di rivivere le tradizioni, tipica di questo periodo, mi piacerebbe citare una mostra, ideata dall’associazione culturale" I colori dell’anima" dedicata all’evoluzione degli abiti da sposa, dagli anni Venti fino ai giorni nostri. Un percorso che attraversa epoche diverse, mettendo in luce le tradizioni pugliesi legate al matrimonio, le usanze, i valori familiari e sociali che da sempre accompagnano questo rito, celebrando uno stile autentico e inconfondibilmente pugliese. Infatti essa ha riscontrato molto successo proprio per questo mix di tradizioni, costumi e storia. ​Questo legame tra Natale e matrimonio si ritrova anche nel simbolismo dei colori: il rosso rappresenta l’energia e la forza che ci sostengono, il verde è emblema di speranza e rinascita, l’oro richiama la luce divina, mentre il bianco racconta la purezza e l’innocenza. Attraverso tradizioni, colori e abiti, il Natale in Puglia diventa così un racconto corale, capace di unire passato e presente, memoria e identità, in un’unica, preziosa narrazione. #lostilepugliesetianimalavita
Autore: Maria Giovanna Labruna 16 dicembre 2025
Ha preso ufficialmente il via Host Arabia, il nuovo format fieristico organizzato da Fiera Milano in collaborazione con Semark e Hospitality Services, con la partnership strategica della Culinary Arts Commission (CAC). L’evento, in programma fino al 17 dicembre 2025 presso il Riyadh Front Exhibition & Conference Center, segna il primo progetto internazionale di Host Milano, manifestazione leader globale per il settore dell’hospitality, del fuoricasa e del food retail. Un debutto di grande rilevanza strategica, che conferma la capacità di Fiera Milano di esportare format di successo e di creare piattaforme di business in mercati ad alto potenziale. Host Arabia si svolge in contemporanea con Horeca Riyadh, Salon du Chocolat et de la Pâtisserie Riyadh e Saudi Elite Chefs, dando vita a un ecosistema fieristico integrato che riunisce oltre 500 espositori da 60 Paesi, su un’area complessiva di 42.000 metri quadrati, con 50.000 visitatori professionali attesi. Un ponte strategico tra Italia e Arabia Saudita “Host Arabia concretizza l’impegno di Fiera Milano a cogliere le opportunità dei mercati internazionali per le aziende italiane”, ha dichiarato Carlo Bonomi, Presidente di Fiera Milano. “Portare il format di Host Milano in Arabia Saudita significa valorizzare il Made in Italy e il know-how delle nostre imprese, favorendo collaborazioni strategiche in un contesto reso particolarmente attrattivo dal piano Vision 2030, che prevede investimenti per 800 miliardi di dollari nel settore dell’ospitalità”. Sulla stessa linea Roberto Foresti, Vicedirettore Generale di Fiera Milano, che ha sottolineato come l’iniziativa rientri nella strategia di internazionalizzazione del Gruppo: “Attraverso progetti come Host Arabia rafforziamo il ruolo di Fiera Milano come hub globale, capace di connettere mercati, culture e competenze, supportando le aziende in mercati in forte espansione”. Per Jad Taktak, CEO di Semark Group, Host Arabia rappresenta “una piattaforma unificata che riunisce decenni di esperienza e innovazione da tutto il mondo, a supporto dell’ambiziosa visione del Regno di trasformare Riyadh in una destinazione globale di eccellenza”. Di particolare rilievo la partecipazione italiana, che conferma il ruolo centrale del nostro Paese nel settore dell’ospitalità professionale. Accanto a importanti aziende presenti individualmente – tra cui Ali Group, Angelo Po Grandi Cucine, Caffè Carraro, Giganplast, IMA Group, Principessa, Pasolini, Sanelli Ambrogio e Studio54 – spicca una collettiva ufficiale di 15 imprese italiane, organizzata con il supporto di ICE – Agenzia e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La delegazione rappresenta il meglio della manifattura e della tecnologia italiana nei comparti delle attrezzature, degli arredi, del caffè e dei semilavorati, con marchi come Poltrona Frau, Caffitaly System, Laudarte, Trismoka, Fhiaba, Tessitura Perego e molte altre realtà simbolo di qualità, design e innovazione. Eventi, competizioni e alta formazione Oltre all’offerta espositiva, Host Arabia e le manifestazioni collegate propongono un ricco programma di eventi, masterclass e competizioni, con il coinvolgimento di oltre 70 chef e relatori internazionali. Tra gli appuntamenti di punta figurano l’Hospitality Salon Culinaire, i contest Saudi Barista e Mocktail Competitions, oltre agli Horeca Talks, dedicati a innovazione, sostenibilità e futuro dell’ospitalità nel Regno. Grande attenzione anche al mondo della pasticceria con il Salon du Chocolat et de la Pâtisserie Riyadh, che riunisce 40 maestri pasticceri e cioccolatieri internazionali, e alla valorizzazione della cucina locale con Saudi Elite Chefs, competizione promossa dalla Culinary Arts Commission per celebrare e far crescere i talenti sauditi. Un nuovo hub globale per l’hospitality Con Host Arabia, Riyadh si afferma come hub strategico per l’ospitalità nel Medio Oriente, in linea con gli obiettivi di sviluppo del turismo e del food service del Golfo. L’alleanza tra competenze internazionali e talento locale inaugura una nuova fase di leadership regionale, in cui business, cultura e innovazione si intrecciano per definire il futuro dell’industria hospitality. Un debutto che guarda lontano e che, ancora una volta, vede l’Italia protagonista sulla scena globale.
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