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Carbonara Day: l’origine di uno dei piatti di pasta più amati

La redazione • 6 aprile 2021

CARBONARA, UNA STORIA ROMANO-STATUNITENSE

Il 6 aprile si festeggia il Carbonara day, ed è l'occasione giusta per parlare delle origini di questo piatto. Malgrado noi Italiani lo consideriamo parte della nostra tradizione, in particolare quella romana, le evidenze sembrano restituirci un'altra verità circa la sua origine. 
L’impressione è quella che la carbonara sia uno dei piatti cardine della cucina italiana, uno di quelli amati in tutto il mondo, imitati, sbagliati, discussi. Eppure quando Ada Boni fece, nel 1930, una sorta di censimento delle ricette della tradizione culinaria romana con il volume Il Talismano della Felicità, di questa preparazione non c’era nessuna traccia. Qual è allora la vera origine?

L’impressione è quella che la carbonara sia uno dei piatti cardine della cucina italiana, uno di quelli amati in tutto il mondo, imitati, sbagliati, discussi. Eppure quando Ada Boni fece, nel 1930, una sorta di censimento delle ricette della tradizione culinaria romana con il volume Il Talismano della Felicità, di questa preparazione non c’era nessuna traccia. Qual è allora la vera origine?

Scopriamo di più sulla carbonara, la sua storia e la ricetta che, si dice, sia l’originale per sfatare qualche mito e goderci il piatto di pasta, ancor di più se si tratta di quella preparata dalla chef di “Marzapane” Alba Esteve Luiz, intervistata qualche tempo fa da Luca Sessa.

CARBONARA, UNA STORIA ROMANO-STATUNITENSE
pasta alla carbonara

Se è vero che fino agli anni Trenta non c’è traccia della preparazione della carbonara a Roma, questa ricetta inizia a comparire a partire dal 1944. Una simile coincidenza di date fornisce un prezioso indizio per capire a chi attribuire l’invenzione di questo saporito piatto.

Si racconta, infatti, che i soldati Alleati impegnati durante la Seconda guerra mondiale sulla linea Reinhard, tra Lazio, Molise e Campania, ebbero l’opportunità di assaggiare e affezionarsi alla tipica pasta “Cacio e ova” abbruzzese. Fu naturale, almeno secondo quanto si narra tra realtà storica e leggenda, aggiungere il guanciale, tipico della zona, e eventualmente la pancetta affumicata importata proprio dagli Stati Uniti.

Erano i sapori che ricordavano “casa” ai soldati, ma ciò non impedì ai romani, una volta scoperta la ricetta, di far propria la carbonara, che è stata letteralmente adottata al punto che, oggi, nessuno oserebbe metterne in dubbio la paternità geografica.



Autore: Teresa De Petro 12 dicembre 2024
E’ boom di acquisti di stelle di Natale per le festività 2024 in Puglia, con le vendite partite in anticipo già a novembre per la pianta iconica che ha resistito strenuamente alla siccità e che sarà presente in 6 case su 10, in aumento rispetto agli anni precedenti. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia sulla pianta simbolo del Natale, con i cittadini pugliesi che quest’anno vanno a caccia di stelle colorate per decorare le proprio case, scegliendo l’acquisto direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio. Per le Stelle di Natale – spiega Coldiretti - sono richiesti fra i 15 e i 20 gradi all’interno delle serre e con le temperature invernali è necessario compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per i vivaisti. I prezzi delle Stelle di Natale variano a seconda delle dimensioni del vaso e possono andare dai 5 euro ai 10 euro fino ai 50 euro per le varietà più strutturate o a quelle ad alberello. Le stelle di Natale – spiega la Coldiretti regionale – sono divenute protagoniste grazie al loro colore rosso intenso tipico della festa e alla disposizione delle foglie che le rendono simili ad una cometa, una forma affascinante tanto che il suo nome latino “Euphorbia pulcherrima” significa bellissima. In Puglia il settore florovivaistico si sviluppa sul distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. In provincia di Lecce il settore florovivaistico rappresenta ben il 12,4% della produzione agricola, mentre in provincia di Bari il settore florovivaistico costituisce il 5,8% del valore della produzione agricola. In realtà, confrontando la distribuzione delle aziende per classi di superficie, si registra che, in termini di dotazione in fattore “terra”, le aziende pugliesi sono mediamente più grandi della media nazionale. Delle 853 aziende floricole il 65% si colloca tra 1 e 5 ha mentre a livello nazionale la stragrande maggioranza delle aziende (58,2%) ha una superficie inferiore ad 1 ettaro. Anche se non tutti sanno – spiega Coldiretti – che i veri fiori della stella di Natale, pianta originaria del Messico, sono quelli di colore giallo all’interno, mentre le parti di colore rosso non sono altro che foglie che assumono tale colorazione in particolari periodi dell’anno. Solitamente tali brattee sono rosse, ma possono essere anche rosa o bianche e tendono, per motivi fisiologici, a cadere dopo le feste, verso la primavera. La Coldiretti ricorda che la pianta è ancora viva anche dopo la perdita delle foglie ed è molto importante tenerla all’ombra durante il periodo di “stasi”, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perché si tratta di una pianta “brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce. Proprio durante il periodo primaverile – informa la Coldiretti – sarà opportuno effettuare una potatura abbastanza vigorosa e portarla in terrazzo per riporla nelle case verso ottobre/novembre in un ambiente poco luminoso (8 ore max di luce al giorno) al fine di facilitare la crescita di nuove foglie (che assumeranno il caratteristico colore rosso) e di nuovi rami. Un ultimo piccolo accorgimento – conclude la Coldiretti – per far rifiorire la stella di Natale è la concimazione, quest’essenza predilige concimazioni a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno invernale.
Autore: La Redazione 12 dicembre 2024
Si è spento a 72 anni Vincenzo Santoro, fondatore della storica Pasticceria Martesana di Milano, un simbolo dell'arte dolciaria meneghina e nazionale. Nato in Puglia, Santoro si trasferì a Milano in giovane età, dove iniziò la sua straordinaria carriera nel mondo della pasticceria. La sua bottega, aperta nel 1966, è diventata un'istituzione e ha ottenuto numerosi riconoscimenti, come le "Tre Torte" della guida Gambero Rosso e il titolo di Bottega Storica. Santoro era maestro dei lievitati, celebre per i suoi panettoni e per creazioni innovative come il "Panetùn de l'Enzo", che fonde tradizione e sperimentazione. Tra le sue opere più iconiche si ricordano anche la Torta Duomo e i Capricci Salati. Sotto la sua guida, la Pasticceria Martesana ha formato talenti di fama internazionale e ampliato i suoi punti vendita a Milano. La sua eredità vivrà nei sapori e nelle emozioni che ha saputo creare
Autore: La Redazione 12 dicembre 2024
Il settore turistico italiano, già colpito da una crisi economica di oltre 53 miliardi causata dalla pandemia , è sempre più esposto alle infiltrazioni mafiose. Secondo il rapporto Demoskopika, sono circa 7.000 le imprese turistiche a rischio, con la 'ndrangheta che domina il settore, gestendo il 50% degli introiti illeciti. Le mafie puntano su bar, ristoranti, hotel e grandi eventi come il Giubileo 2025 e le Olimpiadi Milano-Cortina. Il fenomeno si concentra particolarmente in regioni come Campania, Calabria e Sicilia, ma si estende anche al Nord, sfruttando la fragilità del sistema economico e le difficoltà di accesso al credito. Coldiretti sottolinea l'importanza di rafforzare i controlli e promuovere iniziative per tutelare la legalità e salvaguardare uno dei principali motori economici del Paese. Foto TGCOL24
Autore: Maria Giovanna Labruna 12 dicembre 2024
L'alimentazione è sempre più un riflesso dello stile di vita, con i "food lover" italiani divisi tra tradizione e innovazione. Secondo ricerche recenti, le preferenze culinarie si articolano in quattro profili principali: Puristi , legati alla semplicità e alla tradizione; Edonisti, che cercano il piacere assoluto a tavola; Sentinelle, attente alla sostenibilità e alla salute; e Seguaci , aperti alla sperimentazione e alle nuove tendenze. Tra le principali evoluzioni emergono: Cibo come esperienza : la cucina diventa un mezzo per esprimere emozioni e connettersi con gli altri. L'80% degli italiani considera il cibo un momento di benessere emotivo. Tendenze del delivery: piatti personalizzabili come poke e pizza "su misura" guidano la domanda. Milano, ad esempio, è protagonista di una gastronomia in bilico tra tradizione e novità, con il food delivery cresciuto del 30% nell'ultimo anno. Superfood e funzionalità: alimenti come zenzero, chia e yogurt greco uniscono gusto e benefici per la salute. Il cibo, insomma, non è più solo nutrimento, ma uno specchio dei valori e delle emozioni di chi lo sceglie. Foto Web
Autore: La Redazione 11 dicembre 2024
Un'energia straordinaria ha attraversato la finale del Premio Mia Martini 2024, dove lo chef Gregori Nalon ha affascinato pubblico e giuria con il suo piatto esclusivo: "La MIA raVIOLA". Questa creazione è un tributo alla leggendaria Mia Martini e celebra la tradizione gastronomica di Bagnara Calabra, terra natale dell'artista. Realizzata nel laboratorio di Domenico Statiola, proprietario del Pastificio e Ristorante Statiola di Bagnara, la MIA raVIOLA è un tripudio di sapori che racconta la bellezza della Costa Viola e del territorio calabrese. Per La MIA raViola lo chef ha utilizzato un ripieno delicato di pesce spada crudo, profumo di limone e polvere di patate viola. Il tutto avvolto da una sfoglia all'uovo decorata con la stessa polvere. La MIA raVIOLA, dopo una cottura leggera in brodo di pesce è stata condita in padella con olio extravergine di oliva al finocchietto selvatico. Le salse di accompagnamento sono delle variazioni di fumetto di pesce spada con patate viola, il tutto finito con cipolla di Tropea in agrodolce. Durante l'evento, lo chef Nalon ha anche lanciato con entusiasmo un nuovo contest che coinvolgerà tutti gli chef d’Italia. Le selezioni vedranno protagonisti i migliori piatti di raviola, con semifinali a Scalea e una grande finale a Bagnara, dove verrà premiata la MIA raVIOLA più originale e gustosa. L'iniziativa è promossa dalla MGL Communication di Maria Giovanna Labruna, giornalista e responsabile delle audizioni del Premio Mia Martini, nonché speaker di Radio Medua, la radio ufficiale dell'evento. In passato, Maria Giovanna ha presentato l'evento insieme a Roberto Ciufoli e Carmen Novaldi, in collaborazione con La Gazzetta del Food. Il vincitore del contest avrà la possibilità di aggiudicarsi un montepremi in denaro, un riconoscimento per la sua maestria culinaria. Questa manifestazione non solo celebra l'arte culinaria, ma sottolinea anche il profondo legame tra cucina e musica. Come ha dichiarato Nalon, la cucina è simile alla musica: entrambe sono un’armonia di note, colori e profumi che raccontano storie e suscitano emozioni. Un sentito ringraziamento va al Patron Nino Romeo per aver reso possibile questo straordinario evento, che ha unito l'arte culinaria e la musica in un abbraccio di emozioni, cultura e tradizione che resterà nel cuore di tutti i partecipanti. La giuria di qualità dell'edizione 2024 è stata presieduta da Maurizio Fabrizio , celebre autore di successi anche di Mia Martini. Accanto a lui, il direttore artistico Franco Fasano, Katia Starita, Filippo Broglia e Rosmy hanno arricchito il panel. Gli ospiti d'eccezione della serata includevano i G emelli di Guidonia, Simona Molinari, e Lucilla, la star di Alman Kids, mentre la conduzione è stata affidata a Savino Zaba e Veronica Maya, con la partecipazione dei "disturbatori" Mago Gabriele e Endy Bellotti.
Autore: Mariagrazia Celella 10 dicembre 2024
Per due giorni, Siderno è stata il cuore pulsante della gastronomia italiana, ospitando i prestigiosi Campionati Nazionali di Cucina promossi dall'Associazione Italiana Cuochi. L’evento, diretto dal Presidente dell’AIC Simone Falcini e dal Vicepresidente Daniele Gorini, si è svolto nella splendida cornice del Grand Hotel President ed è stato organizzato dallo chef Simonluca Barbieri, Consigliere Nazionale dell’Associazione Italiana Cuochi. La competizione ha riunito i migliori chef del Paese, pronti a sfidarsi a colpi di creatività e tecnica culinaria. Le competizioni sono state seguite da un’attenta giuria composta da autorevoli esperti, tra cui: Rosalba Marte, Delegata Nazionale AIC Vincenzo Cenname, Consigliere Nazionale AIC Mirco Antonio Vigna, Responsabile Regionale Puglia Riccardo Pucci, Responsabile Provinciale Grosseto AIC Celella Maria Grazia, Consigliere Nazionale AIC Katia Malizia, Presidente FIEEA Francesco Fortuna, Responsabile Nazionale Comparto Pizzeria AIC Simonluca Barbieri, Consigliere Nazionale AIC Maria Teresa Mitaritonna, Responsabile Regionale Liguria Accanto alle gare, il pubblico ha potuto assistere agli spettacolari show cooking degli chef calabresi Francesco Luci e Marco Conforti, membri dell’Associazione Italiana Cuochi. Inoltre, grande successo ha riscosso la preparazione live di pizze, realizzata da maestri pizzaioli del calibro di Francesco Fortuna, Alex Viscomi, Simone Battigaglia e Rocco Fuda, accompagnata dalla degustazione delle pallotte cacio e ova preparate da Santa Mileno, utilizzando i prodotti dell’Azienda Agricola Galasso. Tra i protagonisti dell’evento si sono distinti Domenico Racco di Casa Amica, Sergio Minici di Minici Dab e Vincenzo Romano del Gruppo Romano, che hanno saputo stupire giuria e pubblico con la loro maestria. Vincitori e categorie premiate: COMPETIZIONE A SQUADRE 1 ° Posto: Maestri Cucinieri (Campania) 2° Posto: I Frascarelli (Marche) 3° Posto: I Fiammanti (Campania) COMPETIZIONE CHEF PROFESSIONISTA PIATTO CALDO (VALEVOLE PER ENTRARE IN NAZIONALE) 1° Posto Domenico Ruggeri 2° Posto Danilo Romano 3° posto Daniele Colasante COMPETIZIONE WOMAN CHEF 1° Posto Napolitano Valentina 2° Posto Marina Francesca Aurora 3° Posto Laura Lanza COMPETIZIONE PIATTO VEGETARIANO 1° Posto Elena Schinaia 2° Posto Onofrio Triolo 3° Posto Marinella Loi COMPETIZIONE DESSERT AL CUCCHIAIO 1° Posto Tatyana Shalapska 2° Posto Karina Solletti 3° Posto Matteo Francesco Pantoliano COMPETIZIONE JUNIOR CHEF 1° Posto Alessio Pio Nuzzo 2° Posto Nicola Cordelli 3° Posto Jacopo Roman COMPETIZIONE PIATTO TRADIZIONALE 1° Posto Onofrio Triolo 2° Posto Salvatore Palma 3° Posto Anna Maria Mone. L’iniziativa ha potuto contare sulla collaborazione di aziende del territorio nazionale, tra cui: Distillati Pikrò, Pastificio Cozzolino, Riso Magisa, Salumificio Nostrum, L’Acino Vini, Cantine Lavorata, Full Travel, Molino Corigliano, Boa Vista, Casa del Pane, Caffè Carichissimo, Pregis, Demetra, Offishina, Cantine Monsellato, Azienda Agricola Galasso, Eurofood Service, che hanno contribuito a rendere l’evento un’esperienza unica. Il Comune di Siderno, patrocinatore dell’evento, ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, organizzando una visita al borgo antico della città per gli ospiti, offrendo loro un’immersione nelle bellezze e nella storia del territorio. Siderno si conferma così un palcoscenico ideale per la promozione dell’enogastronomia italiana e un punto di riferimento per chi fa dell’arte culinaria una vera e propria missione.
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