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CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, A NATALE PIU' PESCI SU TAVOLE PUGLIESI; STRANIERI 8 SU 10 OCCHIO AD ORIGINE

La redazione • 22 dicembre 2021

Cresce l’acquisto in Puglia di pesce fresco, dal baccalà alla spigola fino allòe ombrine, ma soprattutto di molluschi dai polpi (+20%) alle seppie (+14%) fino alle vongole (+27%), un fenomeno che si spiega soprattutto con gli effetti del cambiamento degli stili di vita e la nuova tendenza da parte dei consumatori a preferire tipologie di pescato più facile da utilizzare in cucina, meglio se privo di spine o comunque semplice da pulire. 

E’ l’analisi di Coldiretti Puglia, condotta in occasione delle festività natalizie che porteranno sulle tavole dei consumatori pugliesi una maggiore quantità di pesce, prodotto simbolo delle tradizioni gastronomiche del tacco d’Italia.

“Quasi 8 pesci su 10 consumati sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo abbiamo attivato nei Mercati di Campagna Amica eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio0”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Nei mari italiani si pescano ogni anno circa 180 milioni di chili di pesce cui vanno aggiunti gli oltre 140 milioni di kg prodotti in acquacoltura – spiega Coldiretti Impresapesca – mentre le importazioni dall’estero hanno ormai superato il miliardo di chili, secondo un’analisi su dati Istat relativi al 2018. Una situazione che lascia spazio agli inganni dal pangasio del Mekong venduto come cernia al filetto di brosme spacciato per baccalà, fino all’halibut o la lenguata senegalese commercializzati come sogliola. Una frode in agguato sui banchi di vendita in Italia e soprattutto nella ristorazione dove non è obbligatorio indicare la provenienza. Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche – continua la Coldiretti Impresapesca – il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute.

Un rischio confermato dai dati del Rassf, il sistema europeo di allerta rapido che, su un totale di 399 allarmi alimentari segnalati nel 2018 nel nostro Paese, ha visto ben 154 casi riguardare proprio il pesce (101) e i molluschi bivalvi (53), ovvero circa il 40% del totale secondo un’analisi Coldiretti. In testa alla black list ci sono le importazioni dalla Spagna – denuncia Coldiretti - da cui sono arrivati ben 51 allarmi, dal pesce con presenza eccessiva di metalli pesanti come il mercurio o contaminato con il parassita Anisakis ai molluschi infettati da escherichia coli e Salmonella, fino al cadmio nei cefalopodi come seppie e calamari. Al secondo posto si piazzano gli arrivi dalla Francia con 39 casi, di cui ben 26 riguardanti la presenza del batterio Norovirus nelle ostriche, ma anche dell’Anisakis nel pesce e dei crostaci con solfiti, mentre al terzo c’è l’Olanda, anche qui con pesce all’Anisakis e Norovirus sui molluschi.

E intanto la flotta peschereccia pugliese, denuncia Coldiretti Puglia, ha perso oltre 1/3 delle imprese e 18.000 posti di lavoro, con un contestuale aumento delle importazioni dal 27% al 33%.

Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, segnala Coldiretti, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi.

Una crisi quella del settore ittico, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura. Una rinascita che passa per il mercato e sulla quale Coldiretti sta cercando di impegnarsi a fondo, facendo partire iniziative nei Mercati di Campagna Amica che hanno come obiettivo la vendita diretta, la semplificazione e la tracciabilità.

Il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.

 

IL FALSO PESCE MADE IN ITALY

Nome vero del prodotto Spacciato per:

Pangasio del Mekong Cernia

Halibut Sogliola

Squalo smeriglio Pesce spada

Filetto di brosme Baccalà

Pesce ghiaccio Bianchetto

Pagro Dentice rosa

 

I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO

• Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato;

• Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca;

• Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole;

• Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso;

• Per i gamberi verificare che non abbiano la testa annerita;

• Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

* Fonte: Coldiretti – Impresapesca

 
Autore: La Redazione 26 febbraio 2025
Nel settore della ristorazione, affidarsi a fornitori di attrezzature professionali di alta qualità è essenziale per garantire efficienza, sicurezza e prestazioni ottimali. Arte Bar, azienda con sede in Via Roveggia 128, Verona - è un punto di riferimento per bar, ristoranti e strutture ricettive che cercano soluzioni innovative e affidabili per il proprio business. Eccellenza e Innovazione al Servizio dei Professionisti Arte Bar offre una vasta gamma di impianti e attrezzature per la ristorazione, selezionati tra i migliori marchi del settore. Ogni soluzione è studiata per ottimizzare il lavoro in cucina e migliorare l’esperienza del cliente, garantendo il massimo delle prestazioni con un focus su innovazione, design e affidabilità. L’ampia offerta include: • Macchine da caffè professionali, per un’estrazione perfetta e costante. • Forni, piani cottura e friggitrici professionali, per garantire cotture precise ed efficienti. • Sistemi di refrigerazione e conservazione, per il mantenimento ottimale degli alimenti. • Macchinari per la preparazione degli alimenti, come impastatrici, cutter e frullatori industriali. • Lavastoviglie e sistemi di lavaggio professionale, per garantire igiene e praticità nel servizio. Un Servizio Completo: Dalla Consulenza all’Assistenza Tecnica Arte Bar non si occupa solo della vendita di attrezzature, ma offre un servizio completo di consulenza, progettazione e assistenza tecnica. Un team di esperti supporta i clienti nella scelta delle soluzioni più adatte alle loro esigenze, progettando impianti su misura e garantendo installazioni precise e funzionali. Grazie alla presenza di tecnici qualificati, l’azienda assicura anche manutenzione programmata e interventi tempestivi, riducendo i tempi di fermo e assicurando sempre il massimo dell’efficienza operativa. I Migliori Marchi del Settore Arte Bar collabora con brand rinomati, tra cui Angelo Po, Meiko, Robot Coupe, Brema, Imesa, Hoonved e Fimar, sinonimo di qualità e innovazione nel mondo della ristorazione professionale. L'obiettivo è fornire ai clienti attrezzature affidabili e performanti, capaci di migliorare la produttività, ridurre i costi operativi e semplificare le operazioni quotidiane, sempre con un'attenzione particolare alla sicurezza e alla sostenibilità. Un Partner di Fiducia per il Successo della Ristorazione Scegliere Arte Bar significa affidarsi a un’azienda che mette al centro innovazione, qualità e assistenza su misura. Grazie a una profonda conoscenza del settore e a collaborazioni con i migliori brand, ogni cliente può contare su soluzioni affidabili, performanti e durature, capaci di migliorare l’efficienza operativa e ottimizzare i costi. Dalla prima consulenza alla realizzazione del progetto, fino alla manutenzione continua, Arte Bar è il partner ideale per chi punta all’eccellenza nella ristorazione. Perché dietro ogni grande cucina, c’è sempre una grande squadra e le attrezzature giuste per trasformare le idee in successi.
Autore: Maria Giovanna Labruna 25 febbraio 2025
Uno dei punti di forza di Casa Sanremo 2025 è stato senza dubbio il Roof, l’esclusivo ristorante realizzato in collaborazione con Gambero Rosso, che ha offerto un’esperienza culinaria di altissimo livello. Qui si sono dati appuntamento personaggi di spicco come Carlo Conti, il Maestro Vessicchio, Gabriele Corsi, Max Giusti e molti altri, gustando piatti che hanno esaltato la territorialità e la qualità della cucina italiana. L’attenzione ai dettagli e alla selezione delle eccellenze gastronomiche ha reso il Roof un luogo di ritrovo imperdibile, contribuendo al successo della manifestazione. I NUMERI DEL SUCCESSO Grande soddisfazione per la diciottesima edizione appena conclusa Incontri, talk, conferenze, musica live, cultura: due settimane di eventi da record Russolillo: “L’esperienza a Casa Sanremo non va raccontata, ma vissuta. Da protagonisti.” Sanremo, 18 febbraio 2025 – Tempo di bilanci a Casa Sanremo Bazr, che, dopo due settimane di attività, può guardare con piena soddisfazione ai risultati ottenuti. Nel variegato palinsesto proposto, hanno trovato spazio presentazioni, format televisivi, conferenze, incontri, spettacoli, collaborazioni esclusive e, ovviamente, tanta musica. "Riassumere le emozioni e le soddisfazioni che ci ha regalato la diciottesima edizione di Casa Sanremo in poche righe sarebbe sterile e riduttivo. L’esperienza a Casa Sanremo non va raccontata, ma vissuta. Da protagonisti. Grazie a tutti quanti hanno lavorato accanto a me, con infinita passione e grande competenza." — Vincenzo Russolillo, Presidente di Casa Sanremo. I NUMERI DELL’EDIZIONE 2025 I numeri parlano da soli: 80mila accessi, oltre 10mila pass richiesti, tantissimi artisti, cantanti, volti noti dello spettacolo e della tv che hanno lasciato la propria firma sul mitico muro blu. Guardando al palinsesto televisivo, quasi raddoppiate rispetto al passato le ore di diretta, per un totale di quasi 200 ospiti. Grande successo per i format quotidiani: L’Italia in Vetrina, condotto da Grazia Serra, dedicato alle Eccellenze italiane; Buongiorno Sanremo, la trasmissione del mattino condotta da Savino Zaba; Studio News, a cura di Patrizia Barsotti in collaborazione con Askanews; Le pagelle di Max, condotto da Max Corfini, nato dalla collaborazione tra Rai Italia, RaiNews24, RaiNews.it e Rai Italy. Anche la radio ha avuto un ruolo centrale, con oltre 100 ore di diretta fra Radio Casa Sanremo, Radioimmaginaria, Radio Rai 1 e Radio Tutta Italiana. L’innovativa Piazza Marconi, una delle novità del 2025, ha accolto 14 emittenti radiofoniche. Il salotto letterario Casa Sanremo Writers ha ospitato oltre 80 presentazioni con Maurilio Giordana e 30 eventi speciali, coinvolgendo giornalisti di spicco come Grazia Serra, Maurilio Giordana e Viridiana Myriam Salerno. Grande attenzione anche per il Concorso Letterario, con due sezioni giudicate da Laura Delli Colli e Lino Guanciale. L’area Underground ha dato spazio a 400 giovani talenti, mentre la sezione Performer ha visto esibirsi 1500 ballerini. Per The Club, oltre 30 artisti tra Dj e Dance Singer hanno animato le notti di Casa Sanremo. Casa Sanremo Invest ha accolto 500 investitori, una startup competition con 45 giurati e 10 startup premiate. L’area The Comfort Zone, in collaborazione con CSEN, ha erogato 130 prestazioni. Uno spazio esclusivo è stato dedicato a Bazr, con uno studio radiofonico e trasmissioni in diretta durante la settimana del Festival, diventando un punto di incontro per artisti, conduttori e personaggi del mondo dello spettacolo. GLI EVENTI E I PROTAGONISTI Tra gli eventi di maggiore rilievo: NextGen Legality by Nextenne, un focus sulla legalità con la partecipazione di 6 procuratori e ospiti d’eccezione come Nicola Gratteri e Nino Di Matteo; Talk con il Ministero della Salute e Regione Liguria, che ha visto protagonisti il Ministro della Salute Schillaci, il DG Rai Roberto Sergio e Carlo Conti; Amnesty International Italia, per celebrare i 50 anni della Ong in Italia; Save the Children, con un evento dedicato; L’incontro con Noa e Mira Awad, alla vigilia della loro esibizione con “Imagine”; Omaggio a Massimo Cotto, con la moglie Chiara Buratti; I festeggiamenti per i 38 anni di “Bamboleo” con Pablo Reyes. I PREMI Vincenzo Russolillo, Presidente di Casa Sanremo, ha consegnato tre importanti riconoscimenti: Soundies Awards ad Achille Lauro per il miglior videoclip con Incoscienti giovani; Premio alla Carriera al Premio Oscar Vittorio Storaro; Premio Eccellenza Italiana a Ezio Nannipieri, direttore artistico di Musicultura. Il premio "Miglior spot sociale per i giovani" è stato assegnato ad Anas per lo spot "Quando sei alla guida tutto può aspettare".
Autore: Camilla Gemma 25 febbraio 2025
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Iginio Massari Alta Pasticceria presenta due specialità in edizione limitata, pensate per omaggiare la femminilità con eleganza e raffinatezza. Si tratta di creazioni destinate a regalare un'esperienza sensoriale unica che unisce gusto, innovazione e tradizione attraverso il linguaggio universale dell'alta pasticceria. Le "Praline 8 Marzo" si vestono di nuova luce con un abbinamento sofisticato di sapori: cioccolato bianco con ganache al limoncello, per un tocco agrumato e avvolgente, cioccolato bianco con ganache al frutto della passione, per un gusto esotico e raffinato. Disponibili in confezioni da 9 e 16 pezzi, in edizione limitata, le speciali praline saranno acquistabili fino a esaurimento su iginiomassari.it e nei prossimi giorni direttamente nelle Pasticcerie e nei Pop-Up Store Iginio Massari Alta Pasticceria. A completare l'offerta per la Giornata Internazionale della Donna, le "Gelatine 8 Marzo" presentano un bouquet di gelée ispirate ai fiori simbolo di questa celebrazione: Mimosa, con il suo profumo delicato e inconfondibile, Violetta, dal gusto intenso e floreale, Rosa, per una dolcezza raffinata e avvolgente. Anche le Gelatine 8 Marzo saranno disponibili in confezioni da 9 e 16 pezzi, acquistabili fino ad esaurimento su iginiomassari.it e nei prossimi giorni direttamente nelle Pasticcerie e nei Pop-Up Store Iginio Massari Alta Pasticceria.
Autore: Chef Gregori Nalon 22 febbraio 2025
Se c’è un dolce che rappresenta al meglio il Carnevale di Venezia, sono senza dubbio le fritole veneziane. Piccole, tonde e irresistibilmente fragranti, queste frittelle sono una vera e propria icona della Serenissima durante il periodo di festa. Il loro sapore inconfondibile, arricchito da uvetta e spesso da pinoli, è un richiamo alla tradizione secolare della città lagunare. Un po’ di storia: dalle botteghe ai giorni nostri Le fritole veneziane hanno origini antiche, risalenti al XVI secolo, quando erano il dolce più amato dai veneziani e venivano vendute per strada dai "fritoleri". Questo mestiere era così importante che nel 1600 venne istituita addirittura una corporazione dei fritoleri, i quali tramandavano la ricetta di generazione in generazione. Le fritole venivano preparate su grandi banchi e vendute in tutta la città, diventando così il dolce ufficiale del Carnevale di Venezia. Gli ingredienti e la preparazione tradizionale La ricetta originale prevede un impasto semplice ma ricco di gusto. Gli ingredienti principali sono: Farina Uova Lievito di birra Latte Zucchero Uvetta e pinoli (a seconda delle preferenze) Un pizzico di grappa o rum per esaltare il sapore L’impasto viene lavorato fino a ottenere una consistenza densa e omogenea e lasciato lievitare per circa un’ora e mezza. Una volta pronto, viene prelevato a cucchiaiate e fritto in abbondante olio bollente fino a quando le frittelle non diventano dorate e gonfie. Il tocco finale? Una generosa spolverata di zucchero semolato—proprio come nella ricetta tradizionale—anche se oggi molti preferiscono il più raffinato zucchero a velo. Varianti e golose interpretazioni Sebbene la versione classica preveda solo uvetta, nel tempo le fritole veneziane hanno conosciuto alcune varianti altrettanto deliziose. Alcune delle più popolari includono: Fritole ripiene: farcite con crema pasticcera, zabaione o crema al cioccolato, per una versione ancora più golosa. Fritole senza uvetta: per chi preferisce una consistenza più neutra e semplice. Fritole alla zucca: un'alternativa più leggera e profumata, dove la zucca viene aggiunta all’impasto per un sapore più dolce e aromatico. Il dolce simbolo del Carnevale veneziano Passeggiando per Venezia nel periodo del Carnevale, è impossibile non essere avvolti dal profumo irresistibile delle fritole appena fritte. Che siano vendute nelle pasticcerie storiche o nei banchetti allestiti per l’occasione, le fritole rappresentano un vero e proprio rito di passaggio gastronomico per chiunque visiti la città in questo periodo. Croccanti fuori e morbide dentro, dolci ma mai stucchevoli, le fritole veneziane sono un viaggio nella storia e nei sapori autentici della Serenissima. Se non avete ancora avuto il piacere di assaggiarle, il Carnevale è il momento perfetto per farlo !
Autore: Maria Giovanna Labruna 21 febbraio 2025
Il Carnevale in Italia è sinonimo di allegria, maschere e soprattutto di una ricca tradizione dolciaria. Tra i protagonisti indiscussi di questa festività spiccano dolci fritti conosciuti con nomi diversi a seconda della regione: bugie, chiacchiere, crostoli, frappe, galani e molti altri. Ma da dove derivano questi nomi e quali sono le origini di queste prelibatezze? Origini antiche e tradizioni regionali La storia di questi dolci affonda le radici nell'antica Roma. Durante i Saturnali, festività che celebravano la fine dell'anno, si preparavano i "frictilia", dolci fritti nel grasso di maiale a base di uova e farina di farro, poi cosparsi di miele. Questa tradizione è proseguita nel corso dei secoli, evolvendosi e adattandosi alle diverse culture regionali italiane. Una varietà di nomi per lo stesso dolce L'Accademia della Crusca evidenzia come questi dolci siano conosciuti con nomi differenti in quasi ogni regione d'Italia. Ecco una panoramica: Chiacchiere: termine diffuso in Lombardia, parte dell'Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Bugie: utilizzato in Piemonte e Liguria. Crostoli: nome comune in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Frappe: prevalente nel Lazio e in alcune zone delle Marche. Galani: tipico del Veneto, in particolare nelle zone di Venezia, Padova e Verona. Cenci: usato in Toscana. Sfrappole: termine bolognese. Lattughe: diffuso nelle province di Brescia, Mantova e Cremona. Questa varietà di denominazioni testimonia la ricchezza e la diversità culturale del nostro Paese, dove tradizioni culinarie si intrecciano con dialetti e usanze locali. La ricetta base e le sue varianti Nonostante i diversi nomi, la ricetta di base di questi dolci rimane simile: un impasto semplice di farina, uova, zucchero e un componente alcolico come grappa o vino bianco. L'impasto viene steso in sfoglie sottili, tagliato in strisce e poi fritto fino a diventare dorato e croccante. Una volta raffreddati, i dolci vengono spolverati con zucchero a velo. Esistono anche varianti regionali che prevedono l'aggiunta di ingredienti specifici o metodi di preparazione differenti. Ad esempio, in alcune zone si utilizza il miele al posto dello zucchero a velo, mentre in altre si aggiungono aromi come la scorza di limone o l'acqua di fiori d'arancio. Un dolce che unisce l'Italia Nonostante le differenze regionali, questi dolci rappresentano un elemento unificante della tradizione culinaria italiana durante il Carnevale. La loro diffusione capillare e le molteplici denominazioni sono testimonianza di come una semplice ricetta possa essere reinterpretata in modi diversi, mantenendo però intatto lo spirito festoso e conviviale che caratterizza questa ricorrenza. In conclusione, che le chiamiate bugie, chiacchiere, crostoli, frappe o galani, questi dolci sono l'emblema di una tradizione che attraversa l'Italia da nord a sud, portando con sé storia, cultura e, soprattutto, il piacere della condivisione.
Autore: La Redazione 21 febbraio 2025
Durante la penultima puntata di MasterChef Italia 14, un momento inaspettato ha commosso il pubblico. La concorrente Mary ha confessato di provare timore nei confronti dello chef Antonino Cannavacciuolo, ammettendo di non riuscire nemmeno a guardarlo negli occhi. «Chef, mi fa paura», ha sussurrato Mary con voce emozionata. Di fronte a questa rivelazione, Cannavacciuolo, noto per la sua imponente presenza ma anche per il suo lato umano, è rimasto visibilmente turbato. «Me lo potevi dire prima», ha risposto con sincerità, per poi abbracciare la concorrente in un gesto di conforto e comprensione. Il momento ha rivelato un lato più intimo del talent culinario, dove la competizione spesso mette i concorrenti sotto forte pressione. La tensione di voler dimostrare il proprio valore in cucina, unita alla personalità autorevole dei giudici, può creare emozioni contrastanti nei partecipanti. L’abbraccio tra Cannavacciuolo e Mary ha rappresentato un momento di empatia e sostegno, dimostrando che dietro il rigore della competizione ci sono anche comprensione e umanità. Un episodio che ha reso questa edizione di MasterChef Italia ancora più intensa e coinvolgente per il pubblico. FOTO WED
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