Arriva il latte nelle scuole, quando tra le indicazioni per una corretta alimentazione c’è il decalogo del ministero della Salute che suggerisce il consumo di tre porzioni tra latte e yogurt al giorno, con il 52,6% dei pugliesi che beve latte ed il 15,2% che mangia formaggi almeno una volta al giorno. A darne notizia è Coldiretti Puglia che domani mattina alle ore 9,30 a Bitonto apre la masseria didattica a cielo aperto per i bambini in Piazza Cavour, in relazione al programma “Latte nelle scuole” relativo all’anno scolastico 2024 /2025, per cui entro il 3 dicembre vanno presentati i progetti.
Sono finanziati i progetti per la fornitura e la distribuzione dei prodotti previsti dalla Strategia nazionale, per la realizzazione di specifiche misure di accompagnamento a favore degli alunni. Le azioni sono finalizzate alla distribuzione di latte alimentare e derivati, secondo uno specifico calendario programmato dal soggetto richiedente e approvato dal Ministero, alla realizzazione di materiale informativo per promuovere la conoscenza dei bambini sull’agricoltura e sulle sane abitudini alimentari, sulle filiere alimentari locali, sull’agricoltura biologica, sulla produzione sostenibile, sulla lotta agli sprechi alimentari e sull’importanza del corretto smaltimento degli imballaggi utilizzati.
E’ anche prevista la distribuzione di materiale promozionale, dalle borsette termiche alle borracce. Il progetto prevede anche visite a fattorie e aziende didattiche con l’obiettivo di avvicinare i bambini all’agricoltura; corsi di degustazione e formazione; laboratori sensoriali; giochi o attività ludico-didattiche; iniziative divulgative sui temi della corretta alimentazione e della sostenibilità ambientale; distribuzione di prodotti editoriali per bambini (favole o fumetti). Possono presentare i progetti i produttori del settore lattiero caseario, le organizzazioni di produttori e le loro filiali controllate per almeno il 90%; le associazioni di organizzazioni ; le società cooperative e i consorzi; le associazioni temporanee di impresa e di scopo. Sono fissati dei requisiti minimi: fornitura di almeno il 10% di prodotti di qualità certificata bio e/o Dop/Igp sul totale; imballaggi riciclabili e/o riutilizzabili e, comunque, biodegradabili.
E’ stato stilato un vero e proprio decalogo per l’alimentazione quotidiana per spingere ad assumere un prodotto importante per garantire all’organismo un adeguato apporto di calcio indispensabile per la crescita ossea dei bambini, ma anche per la prevenzione dell’osteoporosi negli adulti e anziani. E allora per prima cosa è importante tenere conto delle 3 razioni giornaliere tra latte e yogurt, dove una porzione corrisponde a 125 grammi, con una tazza intera a colazione e uno yogurt come spuntino che fanno raggiungere i quantitativi raccomandati. Oltre al calcio contengono vitamina A, vitamine del gruppo B e altri sali minerali come fosforo, magnesio, zinco e selenio. Lo yogurt favorisce inoltre l’equilibrio della flora intestinale. Si può scegliere in un’ampia gamma di prodotti, tra latte fresco pastorizzato, fresco pastorizzato di alta qualità, pastorizzato, microfiltrato e a lunga conservazione, oltre ovviamente al latte crudo che va bollito. Poi la rassicurazione che il latte può essere bevuto a ogni età, perché è un alimento adeguato per bambini, adulti e anziani. Ben tollerato poi è lo yogurt. E infine la garanzia che calcio e fosforo presenti nei due prodotti sono facilmente assorbiti dall’organismo.
Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – insiste Coldiretti Puglia - perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate. Da difendere secondo la Coldiretti Puglia c’è un sistema composto da 2mila stalle da latte pugliesi che garantiscono una produzione di 108.000 tonnellate di latte che esprime un valore di oltre 130 milioni di euro e oltre 40.000 tonnellate di formaggi che alimenta una catena produttiva lattiero-casearia regionale e garantisce il lavoro ad oltre 6.000 persone fra occupati diretti e indotto con una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale.
La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti sottolineando che fondamentali sono gli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.
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