
C’è un confine sottile, ma meravigliosamente fertile, tra la tradizione e l’innovazione in cucina. È in quello spazio creativo che nasce la Pizza Lardella, un capolavoro di equilibrio e gusto che racconta l’Italia attraverso ingredienti d’eccellenza e sapori armoniosamente intrecciati.                               Emblema della convivialità italiana, la pizza si trasforma qui in una vera esperienza sensoriale, dove la maestria del pizzaiolo incontra la finezza della gastronomia gourmet. Il risultato è una creazione che conquista già al primo sguardo — e definitivamente al primo morso.                                           Un viaggio tra profumi, colori e consistenze                                          La base, fragrante e leggera, accoglie una fonduta di Parmigiano Reggiano allo zafferano, vellutata e dorata come il sole d’autunno. La sapidità del formaggio si fonde con le note calde e lievemente amarognole della spezia, dando vita a una crema avvolgente che prepara il palato all’incontro con ingredienti dal carattere deciso.                               Sulla superficie, funghi porcini accuratamente selezionati aggiungono un tocco boschivo e aromatico, mentre le noci sbriciolate regalano croccantezza e un retrogusto dolce e rotondo. A chiudere questa sinfonia di sapori, arriva il protagonista indiscusso: il lardo di Colonnata IGP, tagliato finissimo e lasciato sciogliere appena sul calore della pizza. La sua consistenza setosa e il sapore elegante donano al piatto una profondità gustativa unica, capace di accarezzare i sensi.                                           Un equilibrio tra rusticità e raffinatezza                                          La Pizza Lardella è molto più di una semplice proposta culinaria: è una narrazione gastronomica che attraversa l’Italia da nord a sud. Ogni ingrediente evoca un territorio e una tradizione — dai pascoli emiliani del Parmigiano Reggiano ai boschi dove nascono i porcini, fino alle cave di marmo di Colonnata, dove il lardo matura lentamente nella conca di marmo, seguendo un rituale antico.                               Il risultato è un equilibrio perfetto tra rusticità e raffinatezza, tra comfort food e alta cucina. Una pizza che non si limita a sfamare, ma invita a scoprire, assaporare e condividere.                                           Come gustarla al meglio                                          Per apprezzarne appieno la complessità aromatica, la Pizza Lardella va servita appena sfornata, quando il profumo del lardo incontra quello del Parmigiano e dei funghi. In abbinamento, un Chardonnay barricato o una birra artigianale ambrata esaltano la rotondità e la persistenza gustativa del piatto.                               Perfetta per una cena gourmet tra amici o come fiore all’occhiello di una pizzeria contemporanea, questa creazione rappresenta una nuova frontiera del gusto italiano: un dialogo continuo tra territorio, tecnica e creatività.                                                        La Pizza Lardella è la prova che la tradizione, quando si unisce all’arte e alla conoscenza degli ingredienti, può ancora sorprendere e innovare — restando profondamente, autenticamente italiana.
 

Un gesto, una filosofia                               In Giappone, il sushi è più che un alimento: è un’espressione di armonia tra uomo e natura. La parola “sushi” (้
ธใ) rimanda all’acidità del riso, elemento cardine della preparazione, che accoglie il pesce fresco come in un abbraccio perfetto.                               Ogni gesto del maestro itamae è calibrato: dalla temperatura del riso alla pressione delle dita, fino al taglio millimetrico del pesce. L’obiettivo è uno solo — l’equilibrio assoluto.                                           Come degustare il sushi nel modo corretto                                                      Con le mani o con le bacchette?                                          La tradizione ammette entrambe le opzioni. Il nigiri, composto da riso e pesce, può essere gustato con le dita per preservarne la struttura; il sashimi, privo di riso, si degusta rigorosamente con le bacchette.                               La salsa di soia: mai esagerare                               Il sushi va immerso nella soia solo con la parte del pesce, mai con quella del riso, che rischierebbe di assorbirla troppo e squilibrare il sapore. Il condimento deve accompagnare, non coprire.                                           Wasabi e zenzero, due ruoli distinti                                          Il wasabi va applicato in piccole quantità, direttamente sul pesce, per amplificarne la freschezza marina. Lo zenzero, invece, serve a “pulire” il palato tra un assaggio e l’altro, favorendo la percezione delle diverse sfumature.                                           L’ordine dei bocconi                                          Come in una degustazione enologica, l’esperienza segue una progressione: si parte dai sapori più delicati — come branzino o ricciola — per arrivare ai più complessi, come tonno, salmone o anguilla.                               Anche nel nostro Paese il sushi ha raggiunto livelli di eccellenza, grazie a chef formati nelle migliori scuole giapponesi e a un’attenzione crescente verso la qualità del pesce e la tecnica.                               Dietro ogni pezzo di sushi si cela una filosofia fatta di precisione, armonia e rispetto. Mangiarlo non significa semplicemente nutrirsi, ma partecipare a un rito culturale in cui estetica, tecnica e gusto si fondono in un unico gesto.                               In un panorama gastronomico sempre più contaminato, il sushi autentico resta un simbolo di purezza e di dedizione assoluta alla materia prima — un’arte che continua a parlare la lingua universale della perfezione.
 

Le mandorle non fanno bene solo al cuore, ma anche all’intestino. A dirlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Reading (Regno Unito), pubblicato sulla rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition, che ha messo in luce un legame sorprendente tra il consumo di mandorle e la salute cardiometabolica.                                          Secondo gli studiosi, mangiare regolarmente una manciata di mandorle al giorno aiuta a nutrire i “batteri buoni” dell’intestino, migliorando così l’equilibrio del microbiota. Questo effetto positivo si traduce in benefici per il metabolismo, i livelli di colesterolo e il controllo della glicemia, tutti fattori chiave per la salute del cuore.                               Durante la ricerca, durata sei settimane, i partecipanti che avevano inserito le mandorle nella loro dieta hanno mostrato un aumento dei batteri intestinali in grado di produrre butirrato, una sostanza che contribuisce a ridurre l’infiammazione e a migliorare la sensibilità all’insulina.                               Ricche di grassi buoni, vitamina E, fibre e antiossidanti, le mandorle si confermano quindi un alleato prezioso per il benessere cardiovascolare e intestinale. Inserirle in una dieta equilibrata, spiegano gli esperti, può aiutare a prevenire le malattie cardiache e metaboliche e a favorire un equilibrio dell’organismo a 360 gradi.                                           “Il nostro studio mostra che ciò che fa bene all’intestino può avere un impatto diretto anche sulla salute del cuore — un asse sempre più riconosciuto come fondamentale per il benessere generale”, sottolineano i ricercatori di Reading.                                                                                                            Come inserire le mandorle nella dieta: i consigli degli esperti                                                      La quantità giusta                                          Una porzione ideale corrisponde a circa 30 grammi al giorno, ovvero una manciata (20-25 mandorle). È sufficiente per ottenere i benefici senza eccedere nelle calorie.                                                                                                 Quando mangiarle                                          Perfette come spuntino di metà mattina o pomeriggio, le mandorle aiutano a controllare la fame e a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Possono essere aggiunte anche a yogurt, insalate o frullati per arricchirli di nutrienti e gusto.                                                                                                 Meglio al naturale                                          Per preservarne tutte le proprietà, è preferibile consumarle al naturale o leggermente tostate, evitando quelle salate o zuccherate.                                                                                                 Abbinale a una dieta equilibrata                                          Le mandorle non sostituiscono altri alimenti, ma si integrano perfettamente in un regime ricco di frutta, verdura, cereali integrali e proteine di qualità.
 

Non è un semplice ortaggio, il peperone. È un'esplosione di colore, un'illusione di piccantezza e, soprattutto, un'anima generosa che si adatta a ogni piatto. Da quel giorno, è diventato il mio complice fidato in cucina.                                 Un ortaggio che viene da lontano                                          Sapevi che questo ortaggio versatile e colorato non è originario dell'Italia? Arrivato in Europa dalle Americhe dopo la scoperta di Cristoforo Colombo, è diventato un pilastro della cucina mediterranea. Il suo sapore dolce e la sua incredibile adattabilità lo hanno reso il protagonista di piatti iconici, un vero inno alla tradizione e alla semplicità.                                           I miei amati peperoni fritti                                          Tra tutte le preparazioni possibili, però, c'è un posto speciale nel mio cuore: i peperoni fritti. Con la loro crosticina dorata e il cuore morbido, sono per me l'espressione massima di questo ortaggio. Semplicemente irresistibili, soprattutto se gustati con delle olive nere, in un trionfo di sapori che riassume l'estate.                               La Peperonata: un classico intramontabile                                                        La peperonata è molto più di un contorno: è un piatto della tradizione che racchiude storia e sapore. Ecco i tre passaggi per prepararla:                                                                  1.  Taglia i peperoni e le cipolle a listarelle.                                                      2.  Stufa la cipolla in padella, poi aggiungi i peperoni e cuoci a fuoco basso, coperti, per circa 20 minuti.                                                      3.  Completa con passata di pomodoro, un pizzico di sale, e lascia cuocere per altri 10-15 minuti, finché il tutto sarà morbido e gustoso.                                                      Un viaggio dal Nuovo al Vecchio Mondo, dal sapore della terra a quello della storia. Un invito a esplorare, a sperimentare, a non giudicare mai un ortaggio dalla sua buccia                      .
 

Alla Fiera Millenaria di Gonzaga, il 1 e 2 novembre 2025, oltre cento produttori da tutta Italia per un weekend dedicato ai sapori, alla cultura e alla convivialità del vino.                                          L’autunno mantovano si tinge del colore del vino con il ritorno di DIVINO – Il Mercato dei Vini, la manifestazione che negli ultimi anni ha conquistato appassionati, produttori e curiosi.                               La terza edizione, in programma sabato 1 e domenica 2 novembre 2025 presso la Fiera Millenaria di Gonzaga (MN), promette di essere la più ricca e coinvolgente di sempre.                                                              Sotto oltre 2000 metri quadrati coperti e riscaldati, più di 100 cantine italiane e alcune selezionate realtà estere porteranno in degustazione migliaia di etichette tra rossi, bianchi, bollicine e distillati artigianali. Un’occasione unica per incontrare i produttori, conoscere le storie dietro ogni bottiglia e acquistare direttamente i propri vini preferiti a prezzi speciali da fiera.                                                              Accanto ai banchi di degustazione, DIVINO 2025 si arricchisce di nuove aree tematiche:                                                              un’ampia area street food con proposte gourmet;                               un percorso dedicato alle eccellenze gastronomiche italiane;                               noleggio gratuito di carrelli per gli acquisti;                               spazio bimbi con gonfiabili gratuiti e area dog friendly;                               area camper gratuita e un forte impegno per la sostenibilità ambientale.                               L’evento si conferma dunque come un grande viaggio nel gusto e nella cultura del vino, pensato per un pubblico trasversale: dagli esperti sommelier agli appassionati, fino alle famiglie che desiderano vivere un fine settimana all’insegna della convivialità.                                                              Biglietti e orari                               L’ingresso in prevendita è disponibile a 15 euro (degustazioni illimitate, calice e pettorina omaggio), mentre in cassa il prezzo sarà di 20 euro.                               L’accesso è gratuito per i minori di 18 anni accompagnati dai genitori.                                                              ๐
 Orari di apertura:                                                              Sabato 1 novembre: 11:00 – 20:00                               Domenica 2 novembre: 11:00 – 20:00                               ๐ Fiera Millenaria di Gonzaga – Viale Fiera Millenaria 15, Gonzaga (MN)                               L’evento si svolgerà anche in caso di maltempo, grazie agli spazi coperti, e mette a disposizione 50.000 mq di parcheggi gratuiti.                                                              I biglietti sono acquistabili su www.diyticket.it.                               Per informazioni: ๐ฉ eventi@vale20.it | ๐ Laura 327 6478632 (anche WhatsApp)                                                              Un brindisi all’Italia del vino                               DIVINO non è solo una fiera, ma una celebrazione della cultura enologica italiana: un luogo dove il vino diventa linguaggio, incontro e racconto.                               Un evento che unisce produttori e appassionati in un brindisi collettivo al gusto, alla tradizione e alla passione.
 

Un patrimonio gastronomico e culturale                     Il 25 ottobre si celebra il World Pasta Day, una ricorrenza che rende omaggio a uno dei pilastri della cucina italiana e della dieta mediterranea. La pasta, simbolo per eccellenza del Made in Italy, rappresenta molto più di un alimento: è cultura, convivialità e identità. Dalla produzione artigianale alle eccellenze industriali, la pasta italiana continua a essere ambasciatrice nel mondo di una tradizione gastronomica che unisce gusto, semplicità e valori nutrizionali.                                           Energia, equilibrio e benessere                                          Dal punto di vista nutrizionale, la pasta è una fonte preziosa di energia grazie all’elevato contenuto di carboidrati complessi, che vengono digeriti lentamente e rilasciano glucosio in modo graduale, garantendo un senso di sazietà prolungato e un apporto costante di energia.                               In 100 grammi di pasta secca troviamo mediamente circa 350 kcal, con una percentuale di 70-75% di carboidrati, 12-14% di proteine e un contenuto minimo di grassi. Questo profilo la rende un alimento equilibrato, ideale per chi svolge attività fisica, per studenti e lavoratori, ma anche per chi desidera mantenere un regime alimentare sano ed equilibrato.                               La pasta integrale, inoltre, è ricca di fibre, vitamine del gruppo B e sali minerali, favorendo il benessere intestinale e il controllo glicemico.                                           Cuore della dieta mediterranea                                          Elemento cardine della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, la pasta rappresenta il perfetto equilibrio tra gusto e salute. Abbinata a verdure, legumi, pesce o un filo d’olio extravergine d’oliva, diventa un piatto completo, bilanciato e sostenibile.                               Il modello mediterraneo — basato su alimenti semplici e stagionali — è oggi riconosciuto a livello scientifico come uno dei più efficaci nel prevenire malattie cardiovascolari, diabete e obesità. La pasta, in questo contesto, è il carburante ideale per sostenere il metabolismo e promuovere il benessere a lungo termine.                                           Un alimento che guarda al futuro                                          Il Pasta Day non è solo una celebrazione gastronomica, ma anche un’occasione per riflettere sul futuro dell’alimentazione. Le aziende italiane stanno investendo in innovazione, sostenibilità e nuove tipologie di grani, con l’obiettivo di coniugare tradizione e salute.                                                        La pasta resta così un simbolo universale di equilibrio e qualità, capace di adattarsi ai tempi senza perdere la sua essenza: nutrire il corpo e la cultura con semplicità e gusto.
 

Quando parliamo di capelli forti, lucenti e sani, spesso pensiamo subito a trattamenti cosmetici, maschere e prodotti specifici. Tuttavia, la vera cura dei capelli comincia da dentro, attraverso ciò che portiamo ogni giorno nel nostro piatto. L’alimentazione è il primo alleato per mantenere cute e capelli in perfetta salute, e le verdure ne sono protagoniste assolute.                                          Il potere delle verdure sulla salute dei capelli e della pelle                               Le verdure sono una fonte inesauribile di vitamine, minerali e antiossidanti, nutrienti fondamentali che nutrono in profondità il bulbo pilifero e migliorano l’aspetto della pelle.                               Ecco alcuni dei benefici principali:                               • Vitamina A e betacarotene                               Presenti in carote, zucca e spinaci, stimolano la produzione di sebo naturale, mantenendo il cuoio capelluto idratato e prevenendo la secchezza.                               • Vitamina C                               Contenuta in peperoni, broccoli e agrumi, favorisce la produzione di collagene, una proteina indispensabile per la forza e l’elasticità dei capelli e della pelle.                               • Ferro e acido folico                               Verdure a foglia verde come cavolo, bietole e rucola aiutano a prevenire l’indebolimento del capello e la caduta, migliorando la circolazione sanguigna verso i follicoli.                               • Zinco e rame                               Elementi essenziali che si trovano in legumi, piselli e funghi: contribuiscono alla crescita del capello e al mantenimento del suo colore naturale.                               • Antiossidanti naturali                               Pomodori, barbabietole e cavolo rosso contrastano i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce di pelle e capelli.                               Un equilibrio tra nutrimento interno ed esterno                               Mangiare verdure di stagione ogni giorno, variando colori e tipologie, è un gesto semplice ma potentissimo per chi desidera capelli più vitali e una pelle luminosa.                               Il segreto della vera bellezza, infatti, nasce dall’equilibrio tra un’alimentazione corretta e una cura esterna mirata: solo nutrendo il corpo dall’interno, i trattamenti professionali e i prodotti di qualità possono esprimere tutto il loro potenziale.                               Conclusione                               Prendersi cura dei propri capelli significa adottare uno stile di vita sano e consapevole. Le verdure, con la loro ricchezza di nutrienti, rappresentano il primo passo verso una bellezza autentica, naturale e duratura.                               Alessia Ferro                               Hair Stylist Director – Zona-Beauty
 

Ci sono piatti che non hanno bisogno di orpelli per raccontare una storia: bastano pochi ingredienti veri, uniti dall’amore per la terra e dalla qualità delle materie prime. Gli Spaghetti Valdoro, simbolo della tradizione pugliese, sono protagonisti di questa ricetta semplice ma autentica: Spaghetti alla Mediterranea con pomodoro e basilico.                                          La pasta Valdoro, realizzata con grani duri selezionati e lavorata secondo metodi artigianali, sprigiona al dente tutto il profumo del grano pugliese. Ogni boccone è un ritorno alla genuinità, un omaggio al sole, al mare e ai sapori della nostra terra.                               Ricetta: Spaghetti Valdoro alla Mediterranea                               Ingredienti (per 4 persone):                               • 400 g di Spaghetti Valdoro                               • 500 g di pomodori maturi (o pomodorini del Salento)                               • 2 spicchi di aglio pugliese                               • Basilico fresco a volontà                               • Olio extravergine d’oliva                               • Sale marino e un pizzico di pepe nero                               Preparazione:                               • In una padella capiente, scalda l’olio extravergine d’oliva e lascia imbiondire l’aglio.                               • Aggiungi i pomodori tagliati e lascia cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti, finché il sugo non diventa vellutato.                               • Nel frattempo, cuoci gli Spaghetti Valdoro in abbondante acqua salata fino a quando non raggiungono la perfetta consistenza al dente.                               • Scola la pasta e saltala nel sugo di pomodoro insieme a qualche foglia di basilico fresco.                               • Servi con un filo d’olio crudo e, se vuoi, una grattugiata di ricotta dura pugliese.                               Il valore della semplicità                               In questo piatto, la semplicità diventa eccellenza.                               Ogni ingrediente parla di territorio, sole e tradizione: la Puglia in un piatto, con la qualità inconfondibile della pasta Valdoro, che esalta anche le ricette più essenziali.                               Un invito a riscoprire il gusto autentico delle cose semplici — perché nella semplicità si nasconde la vera bellezza.
 

Da sempre si dice che “la pelle è lo specchio dell’anima”. In realtà, la scienza oggi ci dimostra che è anche e soprattutto lo specchio di ciò che mangiamo. L’alimentazione incide in modo diretto sullo stato di salute della pelle: luminosità, compattezza, elasticità e capacità di rigenerazione dipendono in gran parte da ciò che mettiamo nel piatto ogni giorno.                                          La pelle è infatti a tutti gli effetti un organo vivo  e in continuo rinnovamento. Per mantenersi giovane e sana, ha bisogno di nutrienti precisi: vitamine, minerali, proteine e acidi grassi sani. Quando questi mancano, o vengono sostituiti da zuccheri raffinati, alcol e grassi saturi, la pelle “parla”: diventa spenta secca e reattiva.                               Acne, rossori, pelle secca o grigia non sono solo questioni estetiche: spesso rivelano squilibri intestinali, carenze nutrizionali o stress ossidativo. In medicina estetica è sempre più frequente affiancare i trattamenti dermatologici a una consulenza nutrizionale personalizzata, perché la pelle migliora davvero solo quando si lavora anche da dentro.                               Oggi parliamo di skin longevity: la capacità di mantenere una pelle giovane e sana nel tempo grazie a uno stile di vita equilibrato. L’obiettivo non è solo correggere, ma prevenire . Un’alimentazione ricca di cibi vivi, integrali e antinfiammatori, associata a buone abitudini (idratazione, sonno, movimento), può rallentare i segni del tempo molto più di qualsiasi crema miracolosa. E allora quali sono                               I cibi che  possono far migliorare la nostra pelle? Agrumi, kiwi, frutti rossi e peroni ricchi in vitamina C e antiossidanti fondamentali per accelerare la riparazione cellulare e favorire la rigenerazione. Pesce  azzurro, semi di lino, noci e frutta secca ricca in omega 3  che aiutano a mantenere la barriera cutanea integra e riducono l’infiammazione. Uova, legumi,  e carne bianca ricchi in proteine nobili che forniscono gli amminoacidi necessari per la rigenerazione cellulare. E non dimentichiamo l’acqua e le fibre fondamentali per eliminare tossine e favorire la luminosità naturale.                               La pelle racconta la nostra storia: quello che proviamo, ma anche quello che scegliamo di nutrire ogni giorno. Curarla significa prendersi cura di sé a 360 gradi — corpo, mente e piatto inclusi. E dove non arrivano i cibi? Esistono gli integratori di cui parlerò nel prossimo articolo… a presto
 

Ridurre gli sprechi per nutrire il pianeta: la sfida del futuro                                                      In un mondo dove oltre 800 milioni di persone soffrono ancora la fame, mentre circa un terzo del cibo prodotto finisce nella spazzatura, la valorizzazione degli scarti alimentari si impone come una delle soluzioni più concrete e sostenibili per affrontare la crisi alimentare globale. Grazie alle moderne tecnologie e a politiche mirate, ciò che oggi è considerato un rifiuto può diventare una risorsa preziosa.                                           Tecnologie innovative per un'economia circolare                                          La scienza e la tecnologia mettono a disposizione strumenti sempre più sofisticati per trasformare gli scarti alimentari in nuove opportunità. Dal compostaggio alla produzione di biogas, dalla trasformazione in mangimi animali alla creazione di bioplastiche: sono molteplici le strade percorribili per dare nuova vita ai residui alimentari.                               Queste tecnologie non solo permettono di ridurre l’impatto ambientale, ma possono anche generare energia, biocarburanti e sostanze chimiche utili, contribuendo così a uno sviluppo economico sostenibile. Non meno importante è il ruolo dell’industria alimentare, che può adottare pratiche virtuose come la donazione delle eccedenze o la trasformazione degli scarti in prodotti secondari.                                           Dalla buccia alla cura: il valore nascosto negli scarti                                          Sempre più studi dimostrano che gli scarti alimentari contengono preziosi nutrienti e composti bioattivi. Ad esempio, bucce e torsoli di frutta o scarti di verdura possono essere utilizzati per estrarre antiossidanti naturali, vitamine e altri elementi benefici per la salute umana.                               Questi composti trovano applicazione non solo nell’alimentazione, ma anche nei settori farmaceutico e cosmetico, aprendo la strada a un’economia circolare che integra salute, benessere e rispetto per l’ambiente.                                           Il ruolo della politica nella lotta contro la fame                                          La valorizzazione degli scarti alimentari non può prescindere da un forte impegno politico. Le scelte dei governi e delle organizzazioni internazionali hanno un impatto diretto sulla disponibilità di cibo e sulla stabilità globale. Le recenti crisi internazionali, come quella in Myanmar o la cosiddetta "guerra del grano", evidenziano quanto la geopolitica possa influire sull’accesso alle risorse alimentari.                               È quindi fondamentale che le istituzioni promuovano normative che incentivino pratiche sostenibili e circolari, rendendo economicamente vantaggiosa la riduzione degli sprechi. Solo attraverso un’azione coordinata e globale sarà possibile affrontare in modo strutturale il problema della fame nel mondo.                                           Una responsabilità collettiva                                          Valorizzare gli scarti alimentari non significa solo trovare soluzioni tecnologiche o politiche. Significa anche cambiare il nostro modo di pensare il cibo, riconoscendo il valore di ogni risorsa e riducendo gli sprechi a tutti i livelli della filiera.                                           In un mondo dove coesistono abbondanza e scarsità, la gestione intelligente degli scarti alimentari rappresenta una delle chiavi per un futuro più equo, sostenibile e solidale.
 

Iginio Massari, maestro indiscusso dell’arte dolciaria italiana, presenta il Panettone Tre Impasti – Edizione Speciale Numerata, una creazione destinata a diventare un oggetto del desiderio per gourmet e collezionisti.                                          La nuova proposta della pasticceria Iginio Massari Alta Pasticceria è tutt’altro che un semplice panettone. Con un peso di 1,5 kg, questa edizione limitata si distingue non solo per la complessità della lavorazione, ma anche per l’esclusività della confezione: un sacchetto in tessuto racchiuso in una cappelliera da collezione, pensata per sottolineare l’unicità di ciascun esemplare numerato.                               Un incontro di sapori inediti                               La vera novità risiede però all’interno. Per la prima volta, tre impasti convivono armoniosamente nello stesso panettone, offrendo un’esperienza multisensoriale:                                           Cedro candito, per una nota agrumata e rinfrescante                                                      Cacao con pepite di cioccolato fondente e lampone candito, che unisce intensità e fruttato                                                      Caramello e mandarino candito, dolcezza e morbidezza in perfetto equilibrio                                                                   A impreziosire il tutto, una glassa al cioccolato bianco che dona un tocco vellutato e visivamente accattivante.                                                                                     Un’edizione per pochi                               Disponibile esclusivamente online sul sito ufficiale, il Panettone Tre Impasti rappresenta non solo un prodotto gastronomico d’eccellenza, ma anche una testimonianza dell’evoluzione del panettone nella pasticceria contemporanea. Una rivisitazione che non tradisce la tradizione, ma la eleva attraverso la tecnica, la ricerca degli ingredienti e una visione artistica senza compromessi.                               I                       n un mercato sempre più affollato, Massari sceglie la via della selettività: soli 220 pezzi, per un Natale all’insegna del gusto, dell’eleganza e della rarità.
 

Tra i partecipanti, anche Matteo Berrettini e Jannik Sinner, che si sono sfidati ai fornelli in un’atmosfera rilassata e piena di sorrisi.                                          Creatività, spirito competitivo e un pizzico di improvvisazione hanno reso la sfida coinvolgente e imprevedibile. A distinguersi è stato Matteo Berrettini, che ha conquistato il primo posto grazie a una combinazione di gusto, presentazione e simpatia.                               Jannik Sinner, sempre determinato e preciso, ha dato filo da torcere all’amico e connazionale, confermando il suo impegno anche in questa prova lontana dalla racchetta.                               L’iniziativa ha offerto al pubblico un’occasione unica per scoprire un lato più informale e divertente dei protagonisti del circuito ATP, in un momento di convivialità che ha messo in luce il legame tra sport e lifestyle.                               Un evento speciale firmato ATP Tour e #fblifestyle, che celebra lo spirito del torneo viennese anche attraverso esperienze fuori dagli schemi.                                                              Foto Social Berrettini
 








