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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA NUOVO PIANO MONITORAGGIO ED ESPIANTO A MAGGIO; PRIORITA’ A PIANA ULIVI MONUMENTALI

Comunicato • 21 aprile 2020

Coldiretti Puglia chiede una stretta sulle attività di contenimento della malattia che ha già provocato 1,6 miliardi di euro di danni

Al via a maggio il Piano di azione di contrasto alla Xylella fastidiosa per l’anno 2020, approvato dalla Giunta regionale, che prevede il monitoraggio e le attività di eradicazione e contenimento nelle aree delimitate, ovvero zona indenne, zona cuscinetto e zona di contenimento, ossia 20 km della zona infetta a confine con la zona cuscinetto in cui si applicano le misure di contenimento e sui siti indenni, con una priorità data alla Piana degli Ulivi Monumentali, mentre sono fondamentali le buone pratiche anche degli enti pubblici Comuni, Demanio e Consorzi di bonifica, perché non basta che gli agricoltori facciano doviziosamente arature e trinciature, se le stesse procedure non vengono attuate su ben più vaste aree pubbliche, troppo spesso in stato di abbandono. A dichiararlo è Coldiretti Puglia che torna a chiedere una stretta sulle eradicazioni per estinguere i focolai attivi nelle aree a forte vocazione olivicola e paesaggistica per arrestare l’avanzata della malattia che in 6 anni ha provocato danni per oltre 1,6 miliardi di euro.

Per questo Coldiretti Puglia, con una lettera a firma del Presidente e Direttore regionali, Muraglia e Piccioni, aveva chiesto al Presidente della Regione Puglia Emiliano e al Commissario dell’ARIf Ranieri lo stato dell’arte degli espianti degli ulivi infetti, sollecitando il necessario rifinanziamento del monitoraggio degli insetti vettori e una opportuna comunicazione istituzionale che garantisca informazioni certe e univoche agli imprenditori agricoli dell’area contenimento e cuscinetto.

“Il fronte della malattia in Puglia è ancora molto ampio e la Xylella è tutt’altro che sotto controllo mentre l’insetto vettore, la sputacchina, ha già superato i primi stadi giovanili ed è ormai prossima a divenire insetto adulto in molte aree e terreni. Se fosse stata applicata per tempo e alla lettera la normativa comunitaria i focolai sarebbero stato estinti, piuttosto che risultare ad oggi ancora attivi, con piante malate che costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore della Xylella. Se le attività di espianto non saranno svolte con convinzione l’avanzata della Xylella è certa”, ha detto nella missiva il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, offrendo la collaborazione dell’Organizzazione per una stretta alle attività di contenimento.

A questo proposito, al fine di dare supporto concreto alle misure di contenimento imposte dalla Comunità europea – ha aggiunto Coldiretti Puglia - potrebbero essere proprio le imprese agricole, in possesso di requisiti e attrezzature specifiche, a poter svolgere le attività di espianto, funzionali al contenimento della malattia, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura e al mantenimento dell’assetto idrogeologico, attraverso la costituzione di un apposito elenco in deroga al codice degli appalti, ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. 228/2001 recante “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell’art. 7 della legge 5/03/2001 n. 57”.

Il ricorso alle imprese agricole è già in fase di sperimentazione in provincia di Lecce, con il Comune di Ugento che ha avviato la procedura per la costituzione di un elenco di imprenditori agricoli interessati ad assumere in appalto lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura e al mantenimento dell’assetto idrogeologico, in deroga al codice degli appalti, proprio ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. 228/2001.

“Al contempo il sistema dei monitoraggi e dei campionamenti va potenziato perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici”, ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni. “Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione. Stigmatizziamo il mancato finanziamento per il 2020 dell’attività di monitoraggio dell’insetto vettore – ha aggiunto il direttore Piccioni - attività essenziale per tracciare il percorso e lo stato di avanzamento degli stadi di vita della ‘sputacchina’ e rendere maggiormente efficaci le ‘buone prassi’ in agricoltura”.

Sin dal 22 marzo scorso sono stati rinvenuti in Salento esemplari adulti di Philaenus spumarius, le sputacchine, per cui – conclude Coldiretti Puglia - sono necessarie le lavorazioni del terreno, trinciatura ed interramento della vegetazione spontanea.
Autore: Maria Giovanna Labruna 29 novembre 2024
Fiera Milano lancia Host Arabia, un progetto che porta il format di HostMilano in Arabia Saudita, cuore di un mercato in rapida crescita grazie al piano governativo Vision 2030. L’obiettivo è creare una piattaforma internazionale per l’ospitalità professionale in uno dei Paesi più dinamici del mondo, con investimenti significativi nel settore turistico e alberghiero, inclusi oltre 300.000 nuove camere entro il 2030, molte dedicate al segmento del lusso. Grazie alla partnership con Semark, leader locale nell’organizzazione di eventi, Host Arabia punta a diventare il più grande evento del settore nella regione, offrendo opportunità di business e innovazione per aziende italiane e internazionali. La manifestazione si inserisce nella strategia di Fiera Milano per portare l’eccellenza del Made in Italy in mercati chiave, valorizzando settori come ristorazione professionale, caffetteria, pasticceria e arredamento tecnologico. Host Arabia rappresenta una risposta concreta alle nuove esigenze di un mercato che, entro il 2027, vedrà un aumento delle importazioni legate al settore ospitalità fino a 600 milioni di euro. Un’occasione unica per creare connessioni globali, esplorare tendenze e contribuire alla trasformazione di un’industria in piena evoluzione. Foto SOLE24 ORE
Autore: Redazione 29 novembre 2024
Dal 13 al 15 dicembre, nella splendida cornice di Piazza Roma a Modena, torna il tradizionale appuntamento con la Festa dello Zampone e del Cotechino di Modena Igp alla sua tredicesima edizione La tredicesima edizione della Festa dello Zampone e del Cotechino Modena Igp si terrà come di consueto nella centrale Piazza Roma di Modena, da sabato 14 a domenica 15 dicembre 2024 e sarà aperta da una serata prevista per le ore 21,00 di venerdì 13 dicembre al Teatro Storchi, dove Andrea Barbi condurrà uno spettacolo di intrattenimento con ingresso a invito e dove interverranno numerosi ospiti, artisti e personaggi di rilievo. La festa, dunque, entrerà nel cuore della città nelle giornate di sabato e domenica, quando dalle ore 10,30 lo Chef Massimo Bottura, coadiuvato da giovani cuochi, presenterà ricette originali a base di Zampone e Cotechino Modena Igp. Alle 12,30 la cittadinanza e tutti i presenti potranno assaggiare pietanze in degustazione offerte dagli organizzatori in collaborazione con Piacere Modena. Domenica 15, invece, sarà la giornata dell'intrattenimento per tutti, organizzata dal Consorzio Zampone e Cotechino Modena Igp, con la collaborazione di Piacere Modena. Grandi e piccini avranno la possibilità di divertirsi tra un assaggio e l'altro. L'evento ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna. Comunicato Foto WEB
Autore: Teresa De Petro 29 novembre 2024
Arriva l’olio nuovo nei mercati contadini della Puglia, con l’esposizione delle varietà di oli extravergine pregiati, le degustazioni guidate e le bruschettate con i bambini, per far riscoprire la merenda più antica e genuina che ci sia. L’iniziativa è di Coldiretti Puglia che domani sabato 30 novembre, a partire dalle ore 10,00, organizza la giornata dell’olio extravergine novello al mercato contadino di Foggia in Via Monsignor Lenotti 61, ma anche a Lecce in Via 95° Reggimento Fanteria 110E e a Brindisi in Viale Appia 226. In Puglia sono 330.700 gli ettari di superficie in produzione di olive da olio (31,6% in Italia), con l’olio EVO che rappresenta l’alimento cardine della Dieta Mediterranea, per cui è necessario anche rafforzare la disciplina sui condimenti, che dovrebbero avere l’indicazione dettagliata in etichetta della percentuale di olio extravergine d’oliva presente in miscele che utilizzano prevalentemente oli raffinati e devono essere nettamente separati sugli scaffali dall’olio Evo, per non ingenerare confusione nei consumatori e consentire manovre ingannevoli.
Autore: La Redazione 25 novembre 2024
Napoli, città di sapori intensi e tradizioni culinarie antiche, vanta una specialità che racchiude l’essenza della sua cucina popolare: il cuoppo fritto di mare. Questo cono di carta, traboccante di pesce fresco appena fritto, è un’icona dello street food partenopeo, nato per soddisfare i palati dei passanti nei vicoli chiassosi e vivaci della città. Origini e Storia del Cuoppo di Mare Il cuoppo nasce come piatto povero, simbolo di una cucina che sapeva valorizzare anche il pescato meno pregiato. In passato, i pescivendoli vendevano “fragaglia”, ovvero i pesci piccoli rimasti invenduti. Questi venivano infarinati e fritti per essere serviti in un cartoccio semplice, chiamato appunto "cuoppo", realizzato con carta di paglia. Citato già nell’Ottocento da Matilde Serao ne Il Ventre di Napoli, il cuoppo era considerato un pasto gustoso e accessibile. Allora, con pochi spiccioli, si poteva assaporare una delizia croccante, con una spolverata di pepe e un tocco di limone per esaltare il sapore del pesce. Il Cuoppo di Oggi: Tradizione e Innovazion e Oggi il cuoppo di mare rimane fedele alle sue radici, ma si è evoluto, diventando uno dei cibi di strada più richiesti sia dai napoletani che dai turisti. Al suo interno si trovano spesso: Alici: il classico della tradizione. Totani e Calamari: con una consistenza tenera e una croccantezza irresistibile. Gamberetti: piccoli e succulenti. Seppioline: saporite e delicate. Polpette di alghe o verdure pastellate, a volte aggiunte per arricchire l’offerta. Il tutto viene servito bollente, direttamente dalla friggitrice al cono, e condito con un pizzico di sale e una spruzzata di limone fresco. Dove Gustare il Miglior Cuoppo a Napoli Passeggiando per Napoli, soprattutto nel centro storico, è impossibile resistere al profumo che si sprigiona dai “friggitori”. Tra i luoghi più rinomati: La Pignasecca: il cuore dello street food napoletano, con friggitorie storiche. Via Toledo: perfetta per una pausa gustosa tra una visita e l’altra. Porta Nolana: vicino al mercato del pesce, per un cuoppo freschissimo. Molti locali offrono varianti del cuoppo, ma quello di mare resta il più autentico e rappresentativo. Perché il Cuoppo di Mare È Unico Il cuoppo fritto di pesce è molto più di uno spuntino. È un’esperienza che unisce i sapori del mare alla convivialità della strada, un esempio perfetto della capacità napoletana di rendere straordinario anche il più semplice dei pasti. Con ogni boccone, si assaporano secoli di tradizione, il lavoro dei pescatori e l’arte del friggere, perfezionata nelle friggitorie della città. Se visiti Napoli, non puoi perderti questa delizia. Gustare un cuoppo di mare, passeggiando tra i vicoli, è il modo perfetto per immergersi nello spirito autentico della città.
Autore: Maria Giovanna Labruna 25 novembre 2024
Ogni anno, durante il periodo natalizio, l’Italia si divide tra gli amanti del panettone e i fan del pandoro. Questi due dolci tradizionali rappresentano un'icona del Natale , ma quale conquista davvero i cuori – e i portafogli – degli italiani? Produzione: il re della tradizione è il panettone Secondo i dati degli ultimi anni, la produzione del panettone supera quella del pandoro. Nel 2023, oltre il 60% dei dolci natalizi prodotti in Italia erano panettoni. Questo primato è dovuto all’ampia varietà di versioni artigianali, gourmet e industriali, che ne fanno un prodotto adatto a tutti i gusti. Il pandoro, tuttavia, non è da sottovalutare. Originario di Verona, è il simbolo della semplicità, amato per la sua morbidezza e il profumo di burro. La produzione del pandoro si concentra maggiormente su versioni classiche, ma negli ultimi anni sono cresciuti i tentativi di innovazione, come l’aggiunta di creme o glasse. Vendite: il panettone domina il mercato, ma il pandoro resiste Le vendite riflettono un chiaro vincitore: il panettone è scelto dal 70% degli italiani, soprattutto nella fascia d’età adulta. Il pandoro, invece, conquista le famiglie con bambini e chi preferisce dolci meno complessi. Un interessante trend degli ultimi anni riguarda l’incremento della vendita di panettoni artigianali. Nel 2023, circa il 30% dei consumatori ha optato per prodotti di pasticcerie locali, con una spesa media più alta rispetto ai dolci industriali. Il pandoro rimane invece maggiormente associato al consumo di massa, con prezzi generalmente più accessibili. Export: il panettone ambasciatore del Natale italiano Anche a livello internazionale, il panettone batte il pandoro. Le esportazioni di panettoni sono in costante aumento, soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e in Francia, dove è apprezzato come prodotto di lusso. Il pandoro è meno richiesto all’estero, ma conserva una nicchia di estimatori. Una sfida senza tempo Nonostante la superiorità del panettone in termini di produzione e vendite, il pandoro mantiene una solida base di affezionati. La scelta tra i due rimane una questione di gusto e tradizione familiare, confermando che entrambi continueranno a essere protagonisti delle tavole natalizie italiane. Qual è il tuo preferito? Foto Web
Autore: La redazione 25 novembre 2024
Gli uffici della Regione Puglia hanno dato il via libera all’istituzione del Parco Naturale Regionale di Gravina, concludendo positivamente l’iter procedurale per il riconoscimento di questa nuova area protetta. Dopo tre conferenze di servizio e il coinvolgimento di enti, istituzioni e associazioni, è stata accettata la proposta di perimetrazione dell’area e le linee guida del progetto per la sua creazione. Il futuro parco si estenderà dalla collina di Botromagno fino al centro storico di Gravina, includendo le cave, i versanti de La Gravina, il Ponte Acquedotto e tutto l’Habitat Rupestre. Un risultato significativo che consentirà di valorizzare e proteggere un patrimonio unico, fatto di chiese rupestri, siti archeologici, antichi acquedotti, muretti a secco, trulli e percorsi naturali tra acqua e pietra. L'istituzione del Parco rappresenta un passo importante per preservare l’identità storica e culturale del territorio, garantendo al contempo una maggiore tutela ambientale. Ora spetta al Consiglio Regionale promulgare la legge necessaria per trasformare il progetto in realtà, rendendo ufficiale il Parco Naturalistico, Rurale e Archeologico di Gravina in Puglia.
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